Aston Martin, investe altri 200 milioni e il crossover sarà prodotto in Galles

Prevista la costruzione di un secondo stabilimento a St Athan, in Galles, e la produzione a Gaydon della prima elettrica, RapidE. Stimati mille nuovi posti lavoro e altri possibili 3.000 nell'indotto
GAYDON – Un nuovo sito per il crossover evoluzione del concept DBX esibito nel 2015 e lo stabilimento principale per la nuova generazione di sportive, inclusa...

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GAYDON – Un nuovo sito per il crossover evoluzione del concept DBX esibito nel 2015 e lo stabilimento principale per la nuova generazione di sportive, inclusa l'elettrica RapidE. Aston Martin, il glorioso marchio britannico controllato dal fondo Investindustrial di Andrea Bonomi, non teme il cosiddetto Brexit e ufficializza “nuovi e significativi investimenti di lungo termine nel Regno Unito”. L'operazione riguarda non solo il sito di Gaydon, dove ha anche sede il quartier generale, ma soprattutto St. Athan, a 270 chilometri a ovest di Londra.


Il centro gallese è stato selezionato come sede del secondo sito produttivo del marchio e sarà dedicato alla realizzazione di un inedito crossover. L'investimento complessivo sarà di 200 milioni di sterline (oltre 252 milioni di euro) e porterà alla creazione di mille nuovi posti di lavoro entro il 2020. “Attraverso la filiera e i fornitori locali – informa Aston Martin – potranno essere creati ulteriori 3.000 posti di lavoro quale conseguenza degli investimenti”.

La scelta di St Athan è arrivata dopo una “dettagliata valutazione” di oltre venti potenziali siti a livello globale: “La squadra del Governo gallese ci ha fortemente impressionato per rapidità e attenzione a qualità e costi”, ha dichiarato Andy Palmer, numero uno di Aston Martin ed ex manager di primo piano di Nissan. Nella cittadine gallese, il costruttore convertirà alcune strutture impiegate finora dal Ministero della Difesa per un totale di 360.000 metri quadrati di superficie. L'avvio dei lavori è stato programmato per il 2017, mentre la produzione dovrebbe cominciare nel 2020. Aston Martin stima che il 90% dei modelli fabbricati a St Athan finirà all'estero.


A partire dal 2018 a Gaydon verrà anche prodotta la prima Aston Martin interamente elettrica, cioè RapidE, la versione a zero emissioni di RapidS presentata lo scorso autunno alla presenza non solo del principe William ma anche del presidente cinese Xi Jinping. Nel Regno di Mezzo il costruttore britannico ha trovato anche il partner con il quale sviluppare l'auto elettrica (320 chilometri di autonomia), vale a dire LeEco. RapidE era stata presentata con una potenza fino a oltre 1.000 cavalli. In autunno comincerà invece la produzione di DB11, il modello che subentra a DB9.

 
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Corriere Adriatico