Landini a Fabriano: "Spetta al sindacato entrare nel merito del Piano Whirlpool"

Landini a Fabriano: "Spetta al sindacato entrare nel merito del Piano Whirlpool"
FABRIANO - Spetta al sindacato «entrare nel merito del piano di...

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FABRIANO - Spetta al sindacato «entrare nel merito del piano di ristrutturazione di Whirlpool», andare a vedere le carte dell'azienda. Che da una parte promette 500 milioni di investimenti e dall'altra annuncia 2.060 esuberi: «non ho nulla contro il Governo, ma non sempre il Governo fa quello che tu pensi sia giusto fare». Il segretario della Fiom Maurizio Landini riporta l'asse della trattativa nel campo sindacale, anche se un tavolo istituzionale è aperto al ministero dello Sviluppo economico, e il ministro Federica Guidi ha bocciato il piano come «inqualificabile», chiedendo all'azienda di presentarne un altro. Landini incontra a Fabriano 400 operai e impiegati della ex Indesit, in sciopero e presidio davanti alla sede centrale dell'azienda inglobata dal colosso Usa: circa 500 i posti a rischio nel territorio, dove Whirlpool prevede di chiudere l'impianto di Albacina per trasferire la produzione a Melano, il futuro polo europeo dei piani cottura. Whirlpool ha convocato le organizzazioni sindacali per il 28 maggio a Firenze ma l'iniziativa, non concordata, non è piaciuta a Fim e Uilm. Il segretario della Fiom tuttavia invita le Rsu e i rappresentanti locali di Fim e Uilm a considerare che «quando un'azienda ti dice che porta oltre 500 mln di investimenti e che farà rientrare delle produzioni dall'estero debbo vedere il piano complessivo». «Non possiamo permetterci di far saltare gli investimenti», insiste, e del resto l'incontro del 28 «non è uno spartiacque», ce ne saranno altri. Lo sciopero unitario in tutto il gruppo, il 12 giugno, è confermato e così le altre iniziative di lotta, e il 'nò alla chiusura dei siti di None e Carinaro (815 esuberi strutturali) resta un punto di non arretramento. «Non si firma nulla senza il coinvolgimento di tutti, e di tutti i lavoratori» rimarca Landini; Whirlpool «non può dire investo qui e licenzio dall'altra parte». L'obiettivo è tenere uniti i lavoratori di tutte le fabbriche e uffici italiani della multinazionale, non dividere il fronte davanti ad una vertenza tutta in salita. I riflettori sono accesi su Carinaro, l'area più in sofferenza, dove oggi una lavoratrice ha lanciato un appello a papa Francesco, «perchè ci dia una mano nella battaglia». Ma non c'è minore preoccupazione a Fabriano, piegata dalla crisi della meccanica, con i 700 lavoratori ex Merloni riassunti dalla J.P. ancora in attesa della sentenza della Cassazione sui ricorsi delle banche creditrici. Soprattutto fra i manager e gli impiegati Indesit (200 gli esuberi), che temono di perdere centralità a favore dei colleghi di Varese.
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Corriere Adriatico