Dal Verdicchio dei Castelli di Jesi al Verdicchio di Matelica, dal Rosso Conero al Pergola e dai Colli Maceratesi Ribona alla Lacrima di Morro d’Alba, fino alla Doc...
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Le sette guide
È quanto emerge dall’elaborazione del consorzio sui risultati delle 7 principali guide enoiche nazionali: “Vini d’Italia” del Gambero Rosso, “I migliori vini d’Italia” di Bibenda, “Vini buoni d’Italia” del Touring Club Italiano, Slowine, “I vini di Veronelli”, “Guida essenziale vini d’Italia” di Cernilli e “Guida Vitae” dell’Ais. Ad aggiudicarsi il numero più alto di riconoscimenti è il Verdicchio, che ne totalizza ben 80. In testa la Dop Castelli di Jesi con 61 premi, seguita da Matelica (19) a pari merito con il Conero. E oltre ai premi i marchigiani conquistano anche un titolo, quello di “Vignaiolo dell’anno” per la guida “Vini d’Italia 2020” del Gambero Rosso, assegnato a Leopardo Felici dell’azienda agricola Andrea Felici di Apiro. Risultati questi, che sono frutto anche di un forte impegno in termini di innovazione e di promozione da parte di Imt e delle aziende associate.
Gli investimenti
Dal 2010 al 2018 infatti, il totale degli investimenti messi in campo con i contributi comunitari (Ocm e Psr Misura 1.33 e 3.2) ha sfiorato quota 22 milioni di euro. Di questi, 6,7 milioni di euro hanno riguardato nel solo 2017 le tecnologie in cantina e l’ammodernamento dei vigneti, mentre sono stati di oltre 3 milioni di euro gli investimenti dello scorso anno in azioni di promozione nell’Ue e nei Paesi terzi, con quasi 250 domande di adesione da parte delle aziende per progetti legati all’Ocm vino (70) e al Piano di sviluppo rurale (174). E nel 2019 gli investimenti di Imt per la promozione delle Doc marchigiane hanno superato i 3,6 milioni di euro, di cui oltre 1,4 milioni di euro attraverso il PSR Marche Misura 3.2 e più di 2,2 milioni di euro con l’Ocm vino. Tra i Paesi target al primo posto ci sono gli USA, seguiti da Canada, Giappone, Russia, Cina e Svizzera, con la new entry dell’Australia.
I progetti promozionali
«Negli ultimi 9 anni l’adesione ai progetti promozionali di Imt è quasi triplicata - ha detto Alberto Mazzoni, direttore del consorzio -. Una fiducia che premia i nostri sforzi in favore delle denominazioni e del territorio marchigiano e che rafforza la convinzione di tutti a puntare su un’azione congiunta, perché un consorzio esiste quando esiste una volontà collettiva. È proprio dall’unità di intenti, dal coraggio e dalla coerenza che si parte per far crescere il vino marchigiano nel mondo – ha concluso Mazzoni - ingredienti sui quali anche il vino italiano in generale dovrebbe fondare le proprie strategie di crescita all’estero». Tra le principali iniziative già messe a segno, la promozione sui media e nei punti vendita, la realizzazione di workshop e degustazioni guidate per gli operatori del settore, l’incoming di buyer e giornalisti italiani ed esteri sul territorio e la partecipazione alle più importanti rassegne di settore, dalle fiere internazionali come Vinitaly e Prowein agli eventi più pop come Collisioni Barolo, fino alle tappe internazionali dell’Indigena World Tour e dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso. E per il 2020 è già stato presentato un nuovo piano Ocm da 2 milioni di euro - già approvato dalla Regione Marche e in attesa di approvazione da parte di Agea - con diversi appuntamenti già in calendario. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico