OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il ponte al limite
«Il ponte ricostruito poco tempo fa, quello per immettersi sull’Arceviese per intenderci, era di nuovo al limite – racconta –, è stato terribile, ho rivissuto tutto di nuovo, ogni goccia di pioggia era una stilettata al cuore.
La natura da rispettare
Il padre di Mattia ha sempre sperato che la morte del figlio non fosse vana ma servisse da monito. «Dobbiamo prenderci cura e rispettare la natura – ribadisce - altrimenti sarà sempre peggio, per noi e per chi verrà dopo di noi». A otto mesi dall’alluvione, Tiziano Luconi fa il punto della situazione: «Hanno iniziato a stanziare soldi per aiutare gli imprenditori e la popolazione, per quanto riguarda la prevenzione ho visto ben poco ma io non sono un esperto. Immagino ci voglia tempo per mettere in sicurezza chilometri e chilometri di fiumi, oltretutto è un’emergenza dietro l’altra, stiamo sempre a correre ai ripari. Per il momento è terribile dirlo ma ancora l’uomo non ha preso coscienza della gravità della situazione in cui siamo – insiste, ricordando che bisogna fare di più per rispettare la natura ed evitare ciò che poi periodicamente accade –, la situazione è critica e per ogni cosa avviene una catastrofe, madre natura ci sta lanciando segnali molto forti ma nessuno vuole coglierli».
Le risorse insufficienti
Ammette che per riparare i danni fatti nel corso di tanti anni oggi servirebbero troppe risorse. «Ad onor del vero – conclude - per un piano di messa in sicurezza così grande servirebbero tantissime risorse e uomini». Semmai un domani otterrà un risarcimento dallo Stato, Tiziano Luconi sa già come destinarlo, per onorare la memoria di suo figlio Mattia. «Investirò i soldi in una fattoria didattica per bimbi speciali come era lui», ha ripetuto più volte in questi mesi. Un sogno ancora vivo.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico