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ANCONA - Metà dose di Moderna, tutta di Pfizer, anche per chi ha ricevuto Astrazeneca e Johnson&Johnson. Il richiamo vaccinale è stato avviato ma nelle Marche la risposta è stata modesta rispetto ad altre regioni. La motivazione? Si comincia a nutrire dubbi sull’importanza della profilassi: l’immunologo Luca Butini, primario a Torrette, fuga tutti i dubbi.
1 Anche Nelle Marche è stata avviata la somministrazione della terza dose di vaccino anti Covid. Chi ha completato il ciclo con Astrazeneca e Johnson&Johnson dovrà cambiare vaccino. Ci saranno effetti collaterali?
«No. È stato ampiamente dimostrato che la combinazione di vaccini diversi - soprattutto se prima con uno a vettore adenovirale e poi con uno di tipo mRna - non solo non dia effetti collaterali ma stimoli un’ottima risposta immunitaria nel tempo breve, addirittura superiore a quella con tutta Pfizer e Moderna».
2 Perchè per il richiamo con Moderna si utilizza solo mezza dose, mentre con Pfizer una intera?
«Nel vaccino Moderna la quantità di antigene - cioè il pezzetto di mRna - è doppia rispetto a quella contenuta in Pfizer. Non è scorretto dunque adeguare le quantità a quella di Pfizer, anche se ancora la scelta non è supportata da molte evidenze scientifiche».
3 Quali sono gli effetti collaterali della terza iniezione?
«Sono vaccini ottimamente tollerati, si potrebbero avere effetti causati dall’iniezione come per esempio il braccio dolorante o un gonfiore dei linfonodi del cavo ascellare. Ma con la terza dose gli effetti collaterali sono inferiori, mentre si rinforza la catena virtuosa che porta alla risposta immunitaria contro il Covid».
4 Il richiamo vaccinale va fatto per forza entro sei mesi o si può attendere?
«Sei mesi è la linea ragionevole che è stata tracciata. Solitamente un un ciclo vaccinale completo - per esempio quello dell’epatite B o la profilassi per l’infanzia - prevede tradizionalmente tre somministrazioni: due più vicine e una più distanziata nel tempo. È verosimile che l’immunità tenda a diminuire nel corso del tempo, anche se non abbiamo ancora riscontri sulla perdita di capacità di difendersi dal virus. Se lo facciamo al settimo o all’ottavo? Perché non farlo al sesto allora? Non dobbiamo perdere tempo».
5 Perché il Green Pass dura un anno se la protezione cala dopo 6-8 mesi?
«L’estensione del certificato verde doveva essere fissata in un certo modo e un anno è più ragionevole perché la protezione vaccinale è possibile che cali, ma non è detto che cali fino ad un punto di mancata protezione dal Covid.
6 I vaccini però continuano a proteggerci dalla malattia grave. Non si può evitare la terza dose?
«No e non c’è nemmeno motivo. Chi aspetta per vedere cosa succede? È una reazione emotiva illogica: se sbuca fuori una variante aggressiva ci si potrebbe trovare a pensare di non essere così protetti proprio per avere atteso inutilmente».
7 Dopo le terze dosi dovremo fare anche le quarte e le quinte?
«In assoluto non si può escludere. Noi stiamo in una parte del mondo dove la terza dose è arrivata in dieci mesi, ma ci sono zone che non hanno ricevuto nemmeno la prima. È verosimile che il virus torni a diffondersi nelle zone più vaccinate, anche se ci sono altri sieri in fase di sperimentazione: questo per essere pronti all’emergenza e non subire ancora i contraccolpi sociali ed economici di questa pandemia».
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Corriere Adriatico