Terremoto, la ricostruzione accelera con il piano straordinario che supera la burocrazia. Come funziona, le scadenze

Una immagine di archivio di controlli nell'immediata post sisma del 2016
ANCONA - A Caldarola e Camerino si sono già portati avanti con i Programmi straordinari di ricostruzione: il primo votandolo all’unanimità in Consiglio...

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ANCONA - A Caldarola e Camerino si sono già portati avanti con i Programmi straordinari di ricostruzione: il primo votandolo all’unanimità in Consiglio comunale, il secondo presentandone ieri la più recente versione al cospetto del commissario Legnini e dell’Usr. Molte le amministrazioni che stanno valutando l’utilità di seguire la strada del Psr che accelera la ricostruzione pubblica e privata.

 

 

Proprio a questo riguardo, nei giorni scorsi, l’assessore regionale Guido Castelli, con delega al Terremoto, insieme al commissario Legnini hanno incontrato in videoconferenza i sindaci dei 29 Comuni che fanno parte del cratere ristretto. L’obiettivo è dare una spinta a questo nuovo strumento oggetto dell’ordinanza 107 che contiene indirizzi, criteri, prescrizioni ed elementi utili ad agevolare l’apertura dei cantieri nelle terre distrutte dal sisma. 


Gli obiettivi
«L’ordinanza sui Programmi straordinari di ricostruzione - ha avuto modo di spiegare Legnini nel corso dell’incontro - cambia radicalmente l’approccio alla pianificazione post-sisma, chiarendo la natura facoltativa dei piani attuativi comunali, della possibilità più estesa degli interventi di ricostruzione a prescindere dagli stessi piani, e delle modalità di realizzazione delle opere conformi agli edifici preesistenti attraverso la Scia (segnalazione certificata di inizio attività)». Questioni tecniche fondamentali per accelerare il passo della ricostruzione ormai al palo da oltre quattro anni nelle Marche. Entra nel dettaglio l’assessore regionale Castelli: «Sulla base dei Programmi straordinari si individuano anche gli ambiti per l’esercizio del potere di deroga recentemente riconosciuto alla struttura commissariale. In particolare per la ricostruzione di scuole, municipi, edilizia residenziale pubblica e per tutte le questioni legate al dissesto idrogeologico, agevolando così il percorso fino all’apertura dei cantieri». Ma la ricostruzione marchigiana deve fare i conti con una scadenza inderogabile fissata per domani. Si chiude il termine per la presentazione delle domande di contributo per gli interventi di immediata esecuzione sugli edifici con danni lievi. L’articolo 5 dell’ordinanza 108 prevedeva una procedura semplificata che è stata subito recepita, tanto che nel giro di poco giorni sono state depositate più di 500 domande. 


I dettagli


«I progettisti - spiega Castelli - possono limitarsi ad allegare la documentazione per l’identificazione del proprietario, dell’edificio, del professionista incaricato, la scheda di valutazione del danno, con obbligo di integrazione della pratica entro il prossimo 31 gennaio». In tutto nelle Marche sono arrivate 6.252 domande, di cui 1.540 in provincia di Ascoli, 629 per il Fermano, 3.792 per la provincia di Macerata e 291 per la provincia di Pesaro Urbino.
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Corriere Adriatico