ANCONA - A Caldarola e Camerino si sono già portati avanti con i Programmi straordinari di ricostruzione: il primo votandolo all’unanimità in Consiglio comunale, il secondo presentandone ieri la più recente versione al cospetto del commissario Legnini e dell’Usr. Molte le amministrazioni che stanno valutando l’utilità di seguire la strada del Psr che accelera la ricostruzione pubblica e privata.
Proprio a questo riguardo, nei giorni scorsi, l’assessore regionale Guido Castelli, con delega al Terremoto, insieme al commissario Legnini hanno incontrato in videoconferenza i sindaci dei 29 Comuni che fanno parte del cratere ristretto. L’obiettivo è dare una spinta a questo nuovo strumento oggetto dell’ordinanza 107 che contiene indirizzi, criteri, prescrizioni ed elementi utili ad agevolare l’apertura dei cantieri nelle terre distrutte dal sisma.
Gli obiettivi
«L’ordinanza sui Programmi straordinari di ricostruzione - ha avuto modo di spiegare Legnini nel corso dell’incontro - cambia radicalmente l’approccio alla pianificazione post-sisma, chiarendo la natura facoltativa dei piani attuativi comunali, della possibilità più estesa degli interventi di ricostruzione a prescindere dagli stessi piani, e delle modalità di realizzazione delle opere conformi agli edifici preesistenti attraverso la Scia (segnalazione certificata di inizio attività)». Questioni tecniche fondamentali per accelerare il passo della ricostruzione ormai al palo da oltre quattro anni nelle Marche.
I dettagli
«I progettisti - spiega Castelli - possono limitarsi ad allegare la documentazione per l’identificazione del proprietario, dell’edificio, del professionista incaricato, la scheda di valutazione del danno, con obbligo di integrazione della pratica entro il prossimo 31 gennaio». In tutto nelle Marche sono arrivate 6.252 domande, di cui 1.540 in provincia di Ascoli, 629 per il Fermano, 3.792 per la provincia di Macerata e 291 per la provincia di Pesaro Urbino.