“Tartufo tutto l’anno nelle Marche”, il nero estivo irrompe nella ristorazione di terra e di mare

“Tartufo tutto l’anno nelle Marche”, il nero estivo nella ristorazione di terra e di mare
ANCONA- “Cucinare voce del verbo raccontare e il tartufo, a tavola, narra il proprio territorio”. È quanto si prefigge il progetto “Tartufo tutto...

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ANCONA- “Cucinare voce del verbo raccontare e il tartufo, a tavola, narra il proprio territorio”. È quanto si prefigge il progetto “Tartufo tutto l’anno nelle Marche” che, per l’edizione 2023, ha preso avvio all’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri (Ipseoa) Girolamo Varnelli di Cingoli. I giovani dell’Istituto, insieme a cinque affermati chef (di cui tre usciti dalla stessa scuola) hanno dato vita alla “narrazione” attraverso la creatività di piatti cucinati e reinterpretati con un abbinamento ai sapori del Tartufo nero d’estate.

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La raccolta

«Ogni stagione ha il suo tartufo. Dal 1° giugno, nelle Marche, si è aperta la raccolta del Tuber aestivum e vogliamo proporlo a tutta la ristorazione di terra e di mare marchigiana con un grande evento», ha spiegato Giuseppe Cristini, direttore Accademia del tartufo che, insieme alla Regione Marche e Atim (Agenzia turismo e internazionalizzazione), dà vita all’evento. Tutta l’estate, nei ristoranti aderenti delle cinque province, sarà possibile degustare piatti abbinati all’aestivum. «Le Marche vantano nove tipologie edibili di tartufo che vogliamo valorizzare in ogni stagione – ha detto Cristini – Non dobbiamo spegnere i riflettori sul tartufo quando finiscono le fiere, ma questa ricchezza va raccontata tutto l’anno attraverso la ristorazione, non necessariamente stellata ma di richiamo per un turismo anche internazionale». Non a caso, ha spiegato Alberto Mazzini dell’Atim, «il progetto rientra nell’ambito delle iniziative promosse dalla Regione attraverso Marche Outdoor destinato al rilancio delle aeree interne. È uno dei progetti che puntano ad alzare l’asticella della qualità e della destagionalizzazione del turismo marchigiano». Secondo la dirigente scolastica Antonella Canova, «il valore di questo progetto è oggettivo ma il fatto di aver coinvolto, nel debutto, la scuola, è un merito, perché è un momento formativo importante per gli studenti. In questo modo creiamo le eccellenze del futuro». Il sindaco di Cingoli Michele Vittori ha definito l’Alberghiero «un vanto della città. È un piacere constatare che chi ha frequentato l’Istituto, oggi rappresenti anche un’eccellenza della ristorazione del territorio». Paolo Paciaroni, presidente Associazione cuochi Macerata, ha definito «fondamentale la sinergia tra la scuola e gli chef per la riuscita dell’iniziativa. Cinque sono stati individuati come Ambassador del progetto ‘Tartufo tutto l’anno’ per un’attenta ricerca del piatto e la cura nella valorizzazione del tartufo nero». I cinque ristoranti del Maceratese insigniti durante la degustazione conclusiva sono: Mescola (Civitanova Marche) con lo chef Massimo Garofoli, Misidia (Ripe San Ginesio) con lo chef Rodrigo Staffolani, La Sella di Pitino (San Severino Marche) con lo chef Michela Domizzi, il Casolare dei segreti (Treia) con lo chef Mirko Staffolani e Lo Smeraldo di Cingoli con lo chef Diego Ciciliani. Alla presentazione dell’evento sono intervenuti anche il sindaco di Apiro Ubaldo Scuppa e l’assessore alla Pesca del Comune di Civitanova Marche Francesco Caldaroni. «È solo il punto di partenza di questo progetto perché l’obiettivo è far sapere che il tartufo fresco è un gesto di amore verso l’ospite e questo la ristorazione marchigiana la vuole narrare al mondo», ha concluso Cristini.

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Corriere Adriatico