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Quando la padella di Brodetto alla fanese esce dalla cucina del Rossodisera, gioiello marchigiano nel cuore di Hampstead, quartiere di Londra «dove un affitto costa come a Piazza San Marco a Venezia», l’istinto è di mettere la mano sul cuore (prima che sul cucchiaio) a mo’ di inno nazionale. Trattenersi con aplomb, insomma, dal richiamo dell’immaterialità di un effluvio di mare e collina che, in una sala stracolma, trasuda passione e appartenenza fanese fino a farsi piatto. E che piatto. God save di King che «alla fish soup» ci pensano i 150 invitati, marcando a uomo, quasi con talento italico, ogni piatto che si stacca dalle mani dello chefméd Carmelo Carnevale.
L’incoronazione (del brodetto) a Londra
Una filiera marchigiana da incoronare. Da esportare e utile anche come vetrina per importare turisti (da Ancona, a breve, si moltiplicheranno i voli da e per Londra Gatwick). Stessa scena per il Bianchello del Metauro (Cantina Di Sante, Azienda Morelli e Azienda Fiorini), con Otello Renzi, divulgatore e sommelier d’eccezione, e poi all’uscita di crostini e risotto al tartufo (Acqualagna Tartufi), dei formaggi Marche dop e degli hamburger di pesce. «Li produciamo noi con un macchinario che abbiamo messo a punto - spiega Antonio Gaudenzi, accompagnato dai figli Camilla e Filippo, quarta generazione legata al mondo della pesca fanese dal 1920, dalla lancia a vela di nonno Giovanni all’attuale flotta -.
Il sostegno di Carloni
Mirco Carloni, presidente della XIII Commissione Agricoltura alla Camera, ha rimarcato sostegno e «l’opportunità di promuovere un brodetto iconico, simbolo della nostra pesca, il festival, il territorio e la capacità che hanno i produttori di stare in questo mercato maturo che chiede reale qualità italiana». Nell’epoca del cibo sintetico e delle formiche al forno, il brodetto è vera arte povera, manifesto di gusto e genialità, uno sguardo grandangolare sulle Marche. «Vogliamo cogliere opportunità dal mercato estero» ha puntualizzato l’assessore Etienn Lucarelli, affrescando come un pittore, ai presenti, Fano e le vicine colline. «Abbiamo raccontato anche la sostenibilità dei nostri prodotti. Questa è una maniera concreta di seminare e creare un rapporto duraturo» ha sottolineato Tommaso Di Sante (Camera di Commercio).
Una storia lunga 21 anni. Le novità? La sfida tra le regioni e il BrodettoWine
Il BrodettoFest compie 21 anni e diventa super maggiorenne. Il Festival internazionale del Brodetto e delle zuppe di pesce, dedicato al piatto simbolo della tradizione marinara, si svolgerà al Lido di Fano dal 1 (inaugurazione, ore 18, lungomare Simonetti) al 4 giugno. In programma 50 eventi tra cooking show, assaggi e abbinamenti esclusivi con i vini delle Marche e d’Italia, laboratori per bambini, mostre, presentazioni, talk show, spettacoli, concerti e grandi nomi della cultura italiana. La novità? La Gara Nazionale dei Brodetti e delle Zuppe di Pesce: le sfide, il 2 e 3 giugno al Pala Brodetto, vedranno in giuria Paolo Marchi (Identità Golose), Alberto Lupini (direttore Italia a Tavola) e il giornalista Luciano Pignataro. Ad aprire la contesa, il 2 giugno alle 13, il Broeto de pesse del Veneto contro il Brodetto alla Fanese. Alle 20 sul ring la Zuppa di pesce di Civitavecchia e il Ciuppin ligure. Il giorno dopo il Ciambotto pugliese se la vedrà con il cacciucco toscano. I due piatti che ottengono il punteggio più alto disputano la finale alle ore 20 (costo 20 euro). Il Brodetto fanese si potrà gustare in 30 ristoranti (contatti su www.brodettofest.com) e nella grande Cucina dei Pescatori, insieme ad Antonio Gaudenzi Srl. Non sarà da meno il nuovo BrodettoWine con focus su Doc e Docg delle Marche con esperti e sommelier in collaborazione con Imt e Food Brand Marche.
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