Superbonus per il cratere, la Morani sta con Legnini: «Massimo impegno per modificare la norma e dare più certezze ai terremotati»

I danni provocati dal terremoto nelle Marche nel 2016
ANCONA - Il commissario per la Ricostruzione Giovanni Legnini si appella al Parlamento e la deputata marchigiana del Pd, Alessia Morani, risponde a stretto giro di posta....

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ANCONA - Il commissario per la Ricostruzione Giovanni Legnini si appella al Parlamento e la deputata marchigiana del Pd, Alessia Morani, risponde a stretto giro di posta. Scottante l’argomento che li ha fatti incontrare e condividere lo stesso pensiero: il Superbonus 110%, misura fondamentale per le aree del cratere che devono rinascere. «Condivido pienamente la proposta del commissario alla ricostruzione di rendere stabile il Superbonus per tutto il cratere delle zone terremotate - sottolinea la Morani -. Bisogna assolutamente dare certezze ai cittadini delle aree del sisma ed evitare una battuta d’arresto nella ricostruzione e nella messa in sicurezza del territorio».

 
Nel dettaglio
Il Superbonus resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022 solo per i condomini (al giugno 2023 per le case popolari, ndr) «ma in un’area in cui il patrimonio abitativo è formato anche, se non soprattutto, da abitazioni uni-bi e tri-familiari si rischia il blocco delle pratiche. Questo, in un territorio formato da piccoli borghi, rischia di essere particolarmente penalizzante - rimarca la deputata dem -. In Parlamento dobbiamo assicurare il massimo impegno per modificare la norma, garantendo a queste aree già martoriate dai terremoti una prospettiva di fiducia e speranza. Sono certa che tutte le forze politiche di uniranno in questa iniziativa».

Giovanni Legnini, a margine dell’assemblea annuale dell’Ance ha ribadito come il Superbonus «rappresenti una leva molto importante per la ricostruzione nelle quattro regioni del Centro Italia: interromperlo o dargli un orizzonte troppo limitato nel tempo costituirebbe un grave problema che certamente rappresenterebbe un fattore di rallentamento di un processo che da poco tempo è decollato».

Da qui l’appello al Governo e alle forze in Parlamento: «Mi auguro che si voglia considerare che nell’Appenino centrale, territorio ad altissimo rischio sismico, gran parte del patrimonio edilizio e non solo quello danneggiato dai terremoti è costituito da case singole o fabbricati bifamiliari. È necessario quindi garantire un orizzonte temporale più lungo per portare avanti ricostruzioni molto complesse, che richiedono maggiore sicurezza sismica e sostenibilità, evitando accolli a carico dei cittadini, che solo i Superbonus, aggiunti al contributo, possono garantire».

Per il commissario alla Ricostruzione serve non solo prorogare questa misura «ma possibilmente prevedere termini più lunghi per i territori più colpiti dal terremoto e ad alto rischio sismico, anche prevedendo se necessario un décalage per il futuro che consenta di programmare i prossimi impegnativi anni di ricostruzione». 


La situazione


Legnini ha anche ricordato come la gran parte del lavoro è ancora tutta da realizzare: «Dobbiamo avviare la ricostruzione di quasi 50mila edifici nel cratere del sisma 2016, per una spesa stimata complessiva di oltre 18 miliardi di euro. Il Governo ed il Parlamento sono stati sempre molto attenti alle esigenze della ricostruzione, e sono fiducioso che anche questa volta sapranno darci risposte adeguate».

 

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Corriere Adriatico