ANCONA - Il commissario per la Ricostruzione Giovanni Legnini si appella al Parlamento e la deputata marchigiana del Pd, Alessia Morani, risponde a stretto giro di posta. Scottante l’argomento che li ha fatti incontrare e condividere lo stesso pensiero: il Superbonus 110%, misura fondamentale per le aree del cratere che devono rinascere. «Condivido pienamente la proposta del commissario alla ricostruzione di rendere stabile il Superbonus per tutto il cratere delle zone terremotate - sottolinea la Morani -. Bisogna assolutamente dare certezze ai cittadini delle aree del sisma ed evitare una battuta d’arresto nella ricostruzione e nella messa in sicurezza del territorio».
Nel dettaglio
Il Superbonus resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022 solo per i condomini (al giugno 2023 per le case popolari, ndr) «ma in un’area in cui il patrimonio abitativo è formato anche, se non soprattutto, da abitazioni uni-bi e tri-familiari si rischia il blocco delle pratiche. Questo, in un territorio formato da piccoli borghi, rischia di essere particolarmente penalizzante - rimarca la deputata dem -. In Parlamento dobbiamo assicurare il massimo impegno per modificare la norma, garantendo a queste aree già martoriate dai terremoti una prospettiva di fiducia e speranza. Sono certa che tutte le forze politiche di uniranno in questa iniziativa».
Giovanni Legnini, a margine dell’assemblea annuale dell’Ance ha ribadito come il Superbonus «rappresenti una leva molto importante per la ricostruzione nelle quattro regioni del Centro Italia: interromperlo o dargli un orizzonte troppo limitato nel tempo costituirebbe un grave problema che certamente rappresenterebbe un fattore di rallentamento di un processo che da poco tempo è decollato».
Da qui l’appello al Governo e alle forze in Parlamento: «Mi auguro che si voglia considerare che nell’Appenino centrale, territorio ad altissimo rischio sismico, gran parte del patrimonio edilizio e non solo quello danneggiato dai terremoti è costituito da case singole o fabbricati bifamiliari. È necessario quindi garantire un orizzonte temporale più lungo per portare avanti ricostruzioni molto complesse, che richiedono maggiore sicurezza sismica e sostenibilità, evitando accolli a carico dei cittadini, che solo i Superbonus, aggiunti al contributo, possono garantire».
Per il commissario alla Ricostruzione serve non solo prorogare questa misura «ma possibilmente prevedere termini più lunghi per i territori più colpiti dal terremoto e ad alto rischio sismico, anche prevedendo se necessario un décalage per il futuro che consenta di programmare i prossimi impegnativi anni di ricostruzione».
La situazione
Legnini ha anche ricordato come la gran parte del lavoro è ancora tutta da realizzare: «Dobbiamo avviare la ricostruzione di quasi 50mila edifici nel cratere del sisma 2016, per una spesa stimata complessiva di oltre 18 miliardi di euro.