I genitori di Mattia: «Paghi chi lo ha ucciso. Avevamo solo lui»

Mattia Orlandi
Mattia, c’è. Mattia Orlandi aveva 15 anni quando è rimasto vittima nella tragedia di Corinado. Ma è vivo nel cuore della sua mamma, Mara Paterniani, e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Mattia, c’è. Mattia Orlandi aveva 15 anni quando è rimasto vittima nella tragedia di Corinado. Ma è vivo nel cuore della sua mamma, Mara Paterniani, e in quello del suo babbo, Giuseppe Orlandi, che non riescono a rassegnarsi alla sua assenza e a vivere senza di lui. «Ogni giorno ci concentriamo sul nostro lavoro - raccontano - ma basta che si liberi un piccolo spazio nella nostra mente e crolliamo. Il dolore che abbiamo dentro ci accompagnerà fino alla fine dei nostri giorni». Vivono l’amara consapevolezza che perdere un figlio è dover imparare a vivere in un mondo dove manca una parte di sé. «Giorno dopo giorno, il pensiero dell’accaduto ci sta logorando e le domande si ripetono all’infinito. Qual è stato il motivo? Come è stato possibile? Perché siamo rimasti vittime di responsabilità altrui? Eravamo una famiglia serena e felice e poi, all’improvviso, ci è crollato il mondo addosso». Il 4 novembre, giorno del compleanno di Mattia, a sorpresa, sono venuti tutti i suoi compagni di squadra, amici di scuola e di pallone dell’Asd Junior Pergolese. «Ci auguriamo che le coscienze vengano demolite dal rimorso: i colpevoli devono capire l’enorme errore e l’immenso dolore che hanno provocato. Vengano giudicati nelle competenti sedi in maniera corretta e esemplare».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico