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ANCONA Non bastano 10mila euro l’anno per far funzionare gli sportelli anti-frode a tutela soprattutto della popolazione over 65. Così nel corso del convegno sulle truffe (nella foto) organizzato a Pesaro in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, Cna Marche e Cna Pensionati Marche hanno chiesto alla regione di finanziare «in modo adeguato la nuova legge, approvata all’unanimità il 25 settembre 2023, che prevede la promozione e l’istituzione di sportelli anti-truffa per gli anziani vittime di reati contro il patrimonio mediante frode».
Le statistiche
Nel 2023 nelle Marche, secondo i dati del Ministero dell’Interno, elaborati dal Centro Studi Cna, le denunce per truffe e frodi informatiche sono state 6.192 di cui 1.821 nella provincia di Ancona e 1.370 in quella di Pesaro-Urbino.
I truffatori professionisti, ricorda Cna, «si introducono in casa con i più svariati pretesti (controllo della pensione, dei contratti di energia, dei contatori; dell’impianto elettrico della caldaia), o agiscono per via telefonica o telematica, carpendo dati personali o identità digitali tramite false mail, messaggi o telefonate del proprio istituto bancario o altre società».
Il sondaggio
Secondo un recente sondaggio riportato dalla Cna, nel 2023 il 76,9% dei cittadini si è imbattuto in almeno un tentativo di truffa. «E in tanti, complici la distrazione o la buona fede ci cascano». «La legge regionale - precisano il segretario regionale Cna Marche Moreno Bordoni e il presidente Cna Pensionati Giancarlo Sperindio - oltre agli sportelli antitruffa, riconosce l’alto valore sociale dell’anziano e istituisce la Giornata Regionale dell’anziano, fissata per il 2 ottobre. Inoltre ogni mese di ottobre la Regione promuove iniziative volte alla prevenzione e al contrasto dei reati che colpiscono gli anziani, con riferimento ai reati contro il patrimonio mediante frode, sensibilizzando anche gli enti locali a realizzare attività formative, informative e culturali sul territorio».
Iniziativa, per la Cna, sicuramente lodevole. «Ma per l’attuazione della legge - ecco il nodo - è autorizzata la spesa massima di 10 mila euro per il 2024 e altrettanti per il 2025. Stanziamenti assolutamente inadeguati per le finalità che si prefigge la legge. Per questo chiediamo che la Regione aumenti la dotazione finanziaria in modo consistente, per rendere effettivi gli intervisti».
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Corriere Adriatico