L'utilizzo dei social media aiuta gli anziani a vivere meglio

L'utilizzo dei social media aiuta gli anziani a vivere meglio
ANCONA - Le persone con più legami sociali presentano ridotti tassi di mortalità e morbilità e che le persone che interagiscono, in maniera significativa, a livello sociale,...

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ANCONA - Le persone con più legami sociali presentano ridotti tassi di mortalità e morbilità e che le persone che interagiscono, in maniera significativa, a livello sociale, sono più sane, più felici e vivono più a lungo. L'utilizzo dei social media può migliorare il benessere psico-fisico degli anziani. Se ne è parlato ad Ancona, presso la sede della Regione nella conferenza finale internazionale del progetto europeo Activating and Guiding the Engagement of Seniors through social media (Ages 2.0) dal titolo: "Elderly and Social Media innovative communication systems for care: Ages 2.0", in cui sono stati presentati i risultati della sperimentazione. L'evento si è svolto in lingua inglese e italiana.




L'Ars (Agenzia regionale sanitaria) svolge formalmente, a livello europeo, il ruolo di partner coordinatore del progetto; gli altri partner sono: Fondazione Giacomo Brodolini (Italia), Cooperativa Labirinto (Italia), University of Exeter (Regno Unito) - Somerset Care Group (Regno Unito) - Torbay and Souther Devon Health and Care Nhs Trust (Regno Unito). Ages 2.0 mira a sviluppare e testare approcci innovativi per promuovere una migliore qualità della vita e migliorare le interazioni sociali per la popolazione anziana in due Paesi: l'Italia e il Regno Unito.



L'idea centrale del progetto è che dare ad anziani vulnerabili la possibilità di utilizzare un programma informatico modificato e sviluppato appositamente per loro - Pc Facile - e dare loro la necessaria formazione e sostegno per utilizzare questo programma, in modo da consentire di interagire socialmente via Internet, potrebbe avere benefici significativi sulle loro capacità cognitive e mentali e accrescere il loro benessere psico-fisico. Il progetto sperimentale è finanziato dalla Commissione Europea DG Occupazione, Affari Sociali e Inclusione Sociale e fa parte del programma specifico.






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