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ANCONA È una specie di telemedicina applicata alle strutture in calcestruzzo: anziché monitorare parametri come la pressione arteriosa e il battito cardiaco, i sensori applicati a ponti e viadotti consentiranno di controllare a distanza lo stato di salute del cemento usato per costruirli e di pianificare, grazie a un sistema predittivo basato su algoritmi e intelligenza artificiale, i cicli di manutenzione necessari, garantendo la sicurezza della viabilità senza sprechi di tempo e risorse. Anche 62 viadotti delle Marche saranno sottoposti al programma Shm (Structural Health Monitoring) ovvero il monitoraggio della salute strutturale varato dall’Anas per tenere sotto controllo la tenuta di mille tra ponti e cavalcavia in tutta Italia, un piano finanziato con 275 milioni di euro del “fondo complementare” connesso al Pnrr.
Da remoto
Un sistema di monitoraggio da remoto che «ovviamente si aggiunge e non sostituisce - tiene a precisare l’Anas - i controlli periodici del personale tecnico tramite sopralluoghi e verifiche».
La rilevazione
Ogni ponte o viadotto viene “virtualizzato” e controllato anche a distanza con una piattaforma di monitoraggio di ponti e viadotti basata su tre elementi. Tutto parte dall’installazione di sensori e tecnologie IoT, sistemi locali di rilevazione dei parametri di interesse che vengono riversati, tramite servizi di connettività, su un sistema centralizzato. Ciò consentirà il monitoraggio e la gestione a livello nazionale e la raccolta di tutti i dati di interesse tecnico.
Per scegliere dove e quando intervenire per la sicurezza dei ponti, viene utilizzata l’intelligenza artificiale, con l’applicazione di algoritmi di analisi dei parametri rilevati dai sensori, che consentiranno la definizione di processi di manutenzione predittiva. «L’obiettivo - spiega l’Anas - è quello di innalzare il livello della sicurezza delle strutture, la sicurezza dell’utenza e l’ottimizzazione dei costi di gestione e dei tempi d’intervento».
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Corriere Adriatico