L'ufficiale di Stato civile e quelle nozze al cardiopalma: «Lui non si può sposare, è già mio marito»

Nozze al cardiopalma: «Lui non si può sposare. Perchè? È già mio marito»
SENIGALLIA - Coppia di sposi dimentica le pubblicazioni e il matrimonio, celebrato il 10 settembre in chiesa, non è valido per lo Stato. Capita anche questo in quel di...

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SENIGALLIA - Coppia di sposi dimentica le pubblicazioni e il matrimonio, celebrato il 10 settembre in chiesa, non è valido per lo Stato. Capita anche questo in quel di Senigallia. È davvero raro che accada, come le opposizioni alle pubblicazioni, ma a volte succede. E negli ultimi 20 anni si è verificato in quattro casi nella città della spiaggia di velluto

 

I casi

C’è la storia della madre di una sposa che non voleva la figlia sposasse l’uomo scelto. Alla fine il ricorso non è stato accolto, pur avendo ritardato le nozze. In un altro caso, invece, il matrimonio è saltato. A presentare opposizione è stata la moglie dello sposo, residente all’estero, che con una chiamata ha avvisato il Comune della situazione coniugale preesistente dell’uomo quasi bigamo. È anche questo il motivo per cui le pubblicazioni sono obbligatorie per legge. E la coppia di senigalliesi convolata a giuste nozze il 10 settembre, ma senza pubblicazioni, ora a cosa va incontro?

L’impasse

La questione è tutt’altro che risolta. «Il matrimonio è stato celebrato con rito canonico concordatario – spiega Roberto Olivetti, ufficiale dello stato civile del Comune di Senigallia - cioè in Chiesa. Secondo il Concordato tra lo Stato italiano e la Chiesa, il parroco può celebrarlo anche se non è stato preceduto dalle pubblicazioni civili, ossia in Comune. L’atto di quel matrimonio così celebrato, però, non può essere trascritto immediatamente nei registri del Comune, cioè non è subito valido per lo Stato». Venerdì l’ufficiale ha pubblicato nell’albo pretorio del Comune un avviso ad opponendum, dopo aver verificato che la coppia avesse i requisiti richiesti per convolare a nozze. «L’avviso verrà pubblicato per dieci giorni consecutivi e, trascorsi altri tre giorni (durante i quali chi vorrà potrà opporsi) l’atto verrà trascritto nei registri del Comune e gli interessati risulteranno sposati dalla data di celebrazione del matrimonio davanti al parroco». 

L’incognita

Salvo imprevisti il 30 novembre avverrà la trascrizione. «In vent’anni mi è capitato solo quattro volte che venissero presentate delle opposizioni alle pubblicazioni – conclude l’ufficiale dello stato civile Olivetti – e una sola volta sono state accolte». E in quel caso, davvero non si poteva fare altrimenti. Per la serie: questo matrimonio non s’ha da fare.

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Corriere Adriatico