La paura tra fango e detriti: si teme un'altra vittima a Senigallia, salvate alcune famiglie

SENIGALLIA - L'alba del 16 settembre cerca di illuminare Senigallia da uno dei suoi incubi peggiori. Ci sarebbe una vittima in città, in via Dogana vecchia,...

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SENIGALLIA - L'alba del 16 settembre cerca di illuminare Senigallia da uno dei suoi incubi peggiori. Ci sarebbe una vittima in città, in via Dogana vecchia, dall'altra parte del Foro Annonario, proprio nelle vicinanze degli argini del fiume. I soccorritori stanno arrivando in questo momento per aiutare anche alcune famiglie in difficoltà. Se confermato - la concitazione in questi momenti è tanta -  sarebbe il secondo morto a Senigallia. Il Misa è rientrato negli argini dopo una notte in cui la bomba d'acqua precipitata sulla città e nell'entroterra l'ha fatto esondare allagando il centro storico, parte del lungomare, il quartiere di Borgo Molino e le Bettolelle dove un uomo è stato trovato senza vita all'interno della sua auto.  Il fiume è tornato a scorrere nel suo percorso originario ma ha lasciato dietro di sè fango, detriti e danni ingenti, ancora tutti da calcolare.

Ma soprattutto ha fatto precipitare i cittadini nell'incubo di otto anni fa: il 3 maggio del 2014 quando nelle frazioni di Bettolelle, Borgo Bicchia e Borgo Passera a causa delle piogge incessanti ha improvvisamente ceduto l'argine destro del fiume Misa, riversando nelle strade adiacenti un muro d'acqua e fango. Nelle strade l'acqua ha sfioratoi 3 metri di altezza giungendo a lambire i primi piani delle abitazioni. Le acque alluvionali del Misa si  sono poi estese progressivamente verso la stessa città di Senigallia interessando inaspettatamente quasi tutta la porzione sud della città, con i quartieri residenziali sommersi anche da 2 metri d'acqua e fango.

Fabrizio Curcio nella sala operativa della Protezione civile

Intanto nella Sala operativa della Protezione civile regionale, ad Ancona, è arrivato il capo del Dipartimento nazionale Fabrizio Curcio per fare il punto della situazione e stabilire nel dettaglio come intervenire per aiutare la popolazione colpita dall'alluvione di questa notte. o appena ricevuto le chiamate del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e del Presidente del Consiglio Mario Draghi. Il governatore delle Marche Francesco Acquaroli ha sottolineato che «Il presidente Mattarella ha espresso la solidarietà alla nostra comunità e gratitudine a tutti quanti stanno instancabilmente lavorando per i soccorsi. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso la sua vicinanza rassicurandomi sul supporto per ogni necessaria esigenza. Il dolore per quanto accaduto è profondo ma la comunità marchigiana è forte e saprà reagire. Il pensiero va alle persone scomparse e alle loro famiglie, a cui esprimo cordoglio e vicinanza».

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Corriere Adriatico