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SENIGALLIA - Non è un caso che la città scelta da Confindustria Ancona per l'assemblea pubblica dei soci, sia caduta su Senigallia. E non è un caso la decisione di organizzarla oggi, 15 novembre, al teatro La Fenice. Perchè ricorrono i due mesi dall'alluvione che ha sconvolto le Marche e principalmente due province, quella di Ancona e quella di Pesaro, entrambe segnate anche dal terremoto con 43 edifici inagibili e quasi 800 lesionati. Ma per fortuna senza vittime.
Invece l'alluvione, oltre ad avere provocato circa un miliardo di danni - secondo una prima stima ufficializzata oggi dal governatore Acquaroli - ha strappato ai propri cari 13 persone tra cui un bimbo di 8 anni e Brunella Chiù, 56, ancora dispersa.
Pierluigi Bocchini (presidente Confindustria Ancona): «Usiamo bene i fondi del Pnrr)
«Mai più», si legge subito dopo. «Mai più non è un grido di dolore né di rabbia, ma più semplicemente un fermo proposito». Sgombera il campo dagli equivoci, il presidente di Confidustria Ancona, Pierluigi Bocchini, nel suo intervento: «Non abbiamo scelto di essere qui oggi per recriminare né per lanciare accuse o cercare responsabilità, siamo qui oggi per capire tutti insieme come ripartire e come evitare che eventi del genere possano ripetersi e causare nuove devastazioni che sarebbero inaccettabili».
Confindustria è a Senigallia per parlare di prevenzione, per ribadire la necessità di destinare risorse alle infrastrutture necessarie alla sistemazione dei fiumi, degli edifici e del territorio in generale. «Siamo una regione fragile e i recenti eventi - ha proseguito Bocchini, ricordando le ultime scosse di terremoto -. Negli ultimi trenta anni, tra terremoti ed alluvioni, abbiamo pagato le nostre debolezze con troppe vittime e danni non quantificabili. La prevenzione non è più procrastinabile non è più procrastinabile, non possiamo continuare ad affidarci solo alla buona sorte ma, al contrario, dobbiamo utilizzare al meglio le risorse del Pnrr. Genereranno, è vero, un debito che i nostri figli e nipoti dovranno rimborsare. Ma proprio per questo non disperdiamoli in rivoli inutili ed iniziative di facciata. Piuttosto, utilizziamoli, prioritariamente, alla messa in sicurezza del nostro territorio».
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Corriere Adriatico