OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ACQUALAGNA - Non lascia solo un segno grande 535 milioni di euro la visita della premier Giorgia Meloni nella due giorni marchigiana. L’importo dell’Accordo di coesione con il quale l’Esecutivo s’impegna a investire nello sviluppo infrastrutturale, economico e sociale della regione. Ma ha seminato vicinanza e dimostrato un’empatia con la società marchigiana che, in questi tempi così complessi, vale e molto.
Accolta dal prefetto di Ancona Darco Pellos, ha scelto di fare tappa con sua figlia Ginevra a Senigallia e verificato con il sindaco Olivetti l’avanzamento della messa in sicurezza del fiume Misa.
L’accoglienza
Ad Acqualagna, Giorgia Meloni voleva entrare in punta di piedi per non stravolgere l’agenda della giornata. E di fatto, ci è riuscita. Arrivando alle 12,10 ha lasciato tutto il tempo ad Acqualagna di tagliare il nastro della 58^ Fiera nazionale del tartufo bianco. Ad aspettarla, il prefetto di Pesaro, Emanuela Saveria Greco, il sindaco di Acqualagna Luca Lisi e il Presidente della provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini ma soprattutto una folla delle grandi occasioni. Migliaia di persone che, dalle prime ore del mattino, erano in attesa di vederla. La firma stessa dell’accordo al Salotto da Gustare ha regalato alle Marche l’immagine di un Esecutivo vicino ai marchigiani. Presenti la sottosegretaria al Mef Albano, gli onorevoli Carloni, Baldelli e De Poli, il commissario straordinario alla ricostruzione Castelli.
La giornata
Infine, un lungo bagno di folla che l’ha portata a visitare tutti gli stand, ad informarsi con simpatia sull’andamento della stagione, ma più di tutto ad ascoltare gli imprenditori. «Da molto tempo sono un’estimatrice del tartufo - ha rivelato la premier -. Penso che sia un’ulteriore grandezza in un territorio già grande per molte cose, nelle quali i cittadini, come giustamente ricordava il sindaco, sono abituati a scavare per cercare. Sono partiti da tartufi e Enrico Mattei, nato ad Acqualagna (e del quale Meloni ha visitato ieri la casa museo, ndr), è arrivato al petrolio».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico