OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - «Su 180 medici del 118 che dovrebbero essere impiegati sulle ambulanze, ne mancano 70». Il problema cronico della carenza di personale nella medicina d’urgenza - e non solo - è tradotto in numeri dall’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che, proprio per questa ragione, ha annunciato il giudizio negativo delle Marche, ieri in sede di Conferenza delle Regioni, sul decreto ministeriale 71, che detta i nuovi standard per l’assistenza sanitaria sul territorio.
La situazione
«Non si può pensare di riformare la sanità con il blocco delle assunzioni, senza aver formato i medici di medicina generale, del 118 o del pronto soccorso – articola il ragionamento il titolare della delega –. Il tema è sempre lo stesso: qualunque riorganizzazione deve tenere conto della carenza dei medici e delle specializzazioni. Per questo, proponiamo da tempo l’eliminazione del numero chiuso a Medicina, almeno per 2-3 anni, l’aumento delle specializzazioni e la risoluzione del problema della giungla di retribuzioni».
Il nodo
Per restituire un’immagine plastica delle criticità che si stanno affrontando in questo segmento sanitario, l’assessore cita il caso di Senigallia dove, «su 15 medici in organico, ne abbiamo solo sei ed i bandi che abbiamo pubblicato sono andati deserti».
I ruoli
Gli studi dei medici di famiglia - definiti spoke delle Case della Comunità - saranno poi collegati in rete per assicurare aperture h12 sei giorni su sette. C’è poi il ruolo degli Ospedali di Comunità, cruciali nella presa in carico dei pazienti nelle fasi post ricovero ospedaliero, oppure dove c’è bisogno di una particolare assistenza vicino al domicilio del paziente. Un ruolo di primo piano lo rivestiranno gli infermieri di famiglia. A coordinare i vari servizi del distretto saranno le Centrali operative territoriali. Il Dm 71 detta le azioni in cui si dovranno tradurre le risorse del Pnrr Salute nella Missione 6 C1 sulle reti di prossimità. Tra le altre misure presenti nella bozza del Dm, infatti, ci sono gli standard per l’assistenza domiciliare e la definizione dell’utilizzo dei servizi di Telemedicina. Nel nuovo sistema di cure primarie vengono incluse le farmacie, che sono identificate a tutti gli effetti come presidi sanitari di prossimità dove il cittadino potrà trovare un numero sempre maggiore di servizi aggiuntivi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico