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ANCONA - Torna da Londra nella sua Ancona per cambiare il paradigma. Per far parlare l’ospedale con il territorio. Marco Mazzanti, cardiologo al Barts Heart Centre e pioniere dell’intelligenza artificiale, va in controtendenza rispetto alla fuga di cervelli. Ha messo insieme l’emergenza-Covid, il presidio regionale di Torrette e le potenziali 2.039 anime che popolano Offagna per «creare qualcosa che non esiste».
Si scrive RicovAI-19, si alimenta di futuro e si traduce facilmente: «C’è il paziente che, armato di smartphone, tablet o pc e di una scatoletta preziosa, acquisisce le sue informazioni cliniche». Il medico di famiglia e l’ospedale sono in linea. Sempre. L’effetto è duplice: «Il primo filtra le possibili criticità, senza disperdere energie; il secondo non rischia il collasso». E oggi, alle 11,30, all’Auditorium Totti degli Ospedali Riuniti, il dottor Mazzanti, da direttore scientifico del progetto, tramuta in immagini questo studio di fattibilità tarato sul Coronavirus. «L’autobus sul quale viaggiano le informazioni è una piattaforma di gestione». Ed è in quel flusso che prepara l’entrata in scena della sua passione, l’intelligenza artificiale. «È il meccanismo che consente di trattare i dati».
I parametri
Torna alla rappresentazione figurata: «Come il cervello di un neonato, va addestrato.
Il convegno
Sarà allora che la diagnosi, la determinazione della natura di una malattia in base alla valutazione dei sintomi, cederà sempre più il passo alla prognosi: la previsione sul decorso e soprattutto sull’esito di un determinato quadro clinico. Con i reparti che non saranno più al collasso come durante questa estenuante pandemia. E se oggi all’Auditorium Totti si parlerà di “Intelligenza Artificiale al tempo del Covid: il futuro è adesso. Il modello marchigiano, la nuova visione della Sanità”, domani saranno coinvolte pure oncologia e cardiologia. Per cambiare il paradigma. E far parlare ancora l’ospedale con il territorio.
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Corriere Adriatico