Sanità, confronto Stato-Regioni. L'assessore regionale Brandoni: «Uffici al lavoro per valutare l’impatto sul bilancio»

Sanità, tema di confronto tra Stato e Regioni. L'assessore regionale Brandoni: «Uffici al lavoro per valutare l’impatto sul bilancio»
«È un argomento trattato nel confronto Stato-Regioni». Inquadra la criticità nel contesto generale l’assessore regionale al Bilancio Goffredo...

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«È un argomento trattato nel confronto Stato-Regioni». Inquadra la criticità nel contesto generale l’assessore regionale al Bilancio Goffredo Brandoni. Non un argomento qualsiasi, ma uno dei più dibattuti negli ultimi tre anni. Dopo il Covid, la sanità non è più stata la stessa, a livello nazionale così come a livello regionale. Far quadrare di nuovo i conti e rimettere in pista visite ed esami, da recuperare dopo due anni di blocco a causa della pandemia, sono obiettivi non facili da centrare. Come dimostrano i buchi nei bilanci sanitari e le infinite liste di attesa. Ma le casse in affanno del sistema sanitario causano anche un altro contraccolpo. 

Il capitolo “Sanità” vale quasi l’80% del bilancio regionale: ne consegue che, di emergenza in emergenza, i bilanci di previsione triennali prodotti da Palazzo Raffaello diventano inevitabilmente sempre più ingessati per evitare di creare buchi difficili da colmare e produrre sforamenti. «Gli uffici sono impegnati nella valutazione degli impatti che Covid e caro bollette hanno e hanno avuto sui bilanci, non solo nelle Marche, ma in tutte le regioni», mette a fuoco il problema Brandoni. 


Le conseguenze


Difficile avere margini di manovra con l’inflazione che nel 2022 è andata alle stelle, rincari astronomici e strascichi della pandemia. Lo sanno bene le aziende ospedaliere che, devono rispettare tassativamente i tetti di spesa imposti dalla normativa: sono infatti tenute a perseguire obiettivi di razionalizzazione finalizzati al raggiungimento di una situazione di equilibrio finanziario attraverso la programmazione e la pianificazione dei limiti di spesa dei vari soggetti operanti nel sistema, così da non sforare i budget indicati. Ma con maggiori spese e budget invariati, si mettono a rischio i servizi.

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Corriere Adriatico