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ANCONA Sei gare, 89 offerte pervenute e opere da un valore complessivo pari a 136,4 milioni di euro. È la traduzione in numeri dei progetti in cantiere per l’edilizia sanitaria. Nello specifico, parliamo dei maxi appalti per la realizzazione degli ospedali di Cagli e Pergola e delle palazzine per le emergenze in quelli di Urbino, Fano, Senigallia e Civitanova.
L’inciampo
Gara che aveva subito una battuta d’arresto ad inizio anno - la sospensione in autotutela richiesta dalla Suam - ma che ora ha ripreso a correre. «Le commissioni valutatrici sono già al lavoro per selezionare le ditte a cui verranno affidate la progettazione esecutiva ed i lavori», fa sapere l’assessore all’Edilizia sanitaria Francesco Baldelli.
Il poker
C’è poi il capitolo delle nuove palazzine emergenze: ospiteranno i pronto soccorso e l’osservazione breve, la medicina d’urgenza, la terapia intensiva e semi-intensiva, sale operatorie di ultima generazione e diagnostica dedicata. Per realizzare quella di Civitanova (22 milioni di euro) si sono presentate all’appello 19 ditte, 24 per quella di Fano (24 milioni), per quella di Senigallia (23,5 milioni) sono state depositate 16 offerte e per quella di Urbino (22,1 milioni) 19. Isolate sismicamente, saranno strutture a emissioni zero, con alte prestazioni energetiche ed il cui ridotto fabbisogno sarà coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, «Numeri record - li definisce Baldelli - che testimoniano il cambio di passo impresso per costruire una rete ospedaliera moderna, diffusa sul territorio e senza distinzione tra Nord e Sud della regione, tra costa ed entroterra, tra grandi e piccoli centri». Una volta scelte le ditte, si partirà con la progettazione e la cantierizzazione delle opere. Il puzzle dell’edilizia sanitaria inizia a prendere forma.
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