Svem, c’è anche lo Statuto, la società attiva fino al 2050. Melis amministratore unico, poi dovrebbe subentrare un Cda con tre membri

Svem, c’è anche lo Statuto, la società attiva fino al 2050. Melis amministratore unico, poi dovrebbe subentrare un Cda con tre membri
ANCONA - Dal cambio di acronimi alla stesura dello Statuto che dà forma e sostanza alla scelta della Regione sono passati tre mesi e mezzo. Nell’ultima riunione di...

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ANCONA - Dal cambio di acronimi alla stesura dello Statuto che dà forma e sostanza alla scelta della Regione sono passati tre mesi e mezzo. Nell’ultima riunione di giunta è stato approvato l’ordinamento della Svem, la Società sviluppo Europa Marche nata dalle ceneri della Svim, che avrà un approccio più esteso e mirato appunto alla captazione dei fondi Ue. Data di scadenza: 2050, con capitale sociale che supera i 2,8 milioni ma che potrebbe aumentare attraverso fondi derivanti da enti locali, università, consorzi e le altre forme associative tra enti pubblici, anche se alla Regione è riservata la maggioranza delle quote del capitale sociale.

 

 
Gli obiettivi
Tra i due step - approvazione della legge per la Svem e Statuto - a settembre è stato individuato anche l’amministratore unico della nuova società: si tratta di Gianmauro Melis, 42 anni residente a Fano e candidato alle ultime Comunali in quota Lega. Per lui un incarico ad interim, in quanto la società dovrebbe essere guidata da tre membri del Cda, a cui lo stesso Melis potrebbe partecipare.


La mission


Delineate anche le principali attività che dovrà svolgere la Svem: intanto, la società «opera a favore dello sviluppo socio-economico e della competitività del territorio regionale, anche sul piano internazionale, in coerenza con le politiche, la programmazione e pianificazione regionali e in ottemperanza agli indirizzi fissati dai soci». Poi dovrà svolgere svolge anche attività dirette all’elaborazione e all’attuazione di progetti di sviluppo territoriale derivanti da iniziative dell’Unione europea, nazionali o regionali e di interventi a sostegno dello sviluppo dell’innovazione anche a livello internazionale. Tra le altre cose si dovrà occupare dell’assistenza tecnica ai programmi o ai progetti dei fondi europei e nazionali di sostegno alle politiche di coesione e di sviluppo rurale, della cooperazione territoriale e della cooperazione allo sviluppo e di altri programmi per l’innovazione e la competitività. Con l’autorizzazione della giunta regionale, può assumere la partecipazione in società di capitali, cooperative, consorzi, società miste anche straniere, ma sempre finalizzate alla realizzazione di programmi o al conseguimento di obiettivi per cui è nata.


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Corriere Adriatico