Marche, i nuovi assetti della Regione. Attività produttive e sanità le incognite sullo scacchiere, i nuovi dipartimenti al bivio

Palazzo Raffaello, sede della giunta regionale delle Marche
ANCONA - Non è ancora tempo di nomi, ripetono dallo staff di Acquaroli ma la riorganizzazione della macchina Regione è certamente tema sensibile, oltre che di...

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ANCONA - Non è ancora tempo di nomi, ripetono dallo staff di Acquaroli ma la riorganizzazione della macchina Regione è certamente tema sensibile, oltre che di stagione, dopo l’approvazione della legge di modifica passata alla fine di luglio. Il nome dell’ex ministro del Conte I, Marco Bussetti per il supersettore dell’Istruzione (con Welfare e Formazione professionale) è uno dei tanti che si affianca nel tabellone agostano del totonomine. Ma come per i settori della Latini (istruzione) e di Aguzzi (formazione) gli incastri dei futuri dipartimenti non si sono ancora cristalizzati.

  
Le idee sul tavolo
Ci sono delle idee, questo sì e gli incarichi triennali prorogati fino a nuova decisione in merito. Intanto, le conferme: tra coloro che sono sicuri di rimanere ci dovrebbero essere la dirigente del servizio Bilancio, Maria di Bonaventura, e i colleghi del Turismo, Raimondo Orsetti e della Tutela del Territorio, Nardo Goffi. Il servizio Legale e Gabriella De Berardinis vengono considerati un settore a parte anche quando nasceranno i nuovi dipartimenti. Poi ci sono due grandi X: la prima è quella della sanità dove Lucia Di Furia, attualmente in compartecipazione con la Ars, ha quotazioni in altalena. Per alcuni potrebbe rimanere ma all’agenzia, probabilmente non nel dipartimento. 


Accorpare o no il welfare
Dove la grande incognita è certamente l’accorpamento o meno del welfare, attualmente affidato a Santarelli (uscita sicura per il pensionamento). Se ci sarà un pacchetto con Istruzione e Formazione sarà un conto, diversamente si prenderà tutt’altra strada. L’altra incognita è il settore delle Attività Produttive: Carloni ha rigirato più volte la materia e avrebbe un paio di idee per l’ambito che racchiuderebbe anche Internazionalizzazione, Fondi Europei (Agricoltura in forse). 


Valutazioni in corso


Ma anche qui le valutazioni con il governatore sono in corso. Il pacchetto è molto ampio: si chiacchiera al proposito di un interno e di un esterno di provenienza accademica. L’attuale caposervizio Bertini, incarico triennale affidato da Ceriscioli, ha una valutazione positiva ma non per la posizione in capo. I dubbi dell’assessore fanese sono sulla capacità di integrazione del nuovo dirigente, specialmente se dovesse arrivare da fuori: la vicenda-Giulimondi potrebbe essere un paradigma che Carloni vorrebbe evitare. E prima di lui Acquaroli. Per certo Personale, Protezione civile e Affari istituzionali sarebbero accorpati. Così stando le cose i dipartimenti sicuri sarebbero quattro: Bilancio, Territorio, Turismo e Legale. Poi, come abbiamo detto, le incognite Sanità, Attività Produttive e Scuola. Oppure Scuola e Formazione-Lavoro se si dovesse scegliere la via più semplice. È solo un’ipotesi: i movimenti pesanti ai primi di settembre. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico