OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA L’esercito degli specialisti per dare attuazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza. La conferenza Stato-Regioni ha ufficializzato, ieri mattina, l’assegnazione straordinaria di 1000 tra professionisti e consulenti (reclutati tra soggetti con almeno il dottorato di ricerca) per aiutare i territori nel disbrigo delle attività relative al Pnrr.
L’organizzazione
Nelle Marche, ne arriveranno 38 a novembre e, nel frattempo, la Regione dovrà definire i piani operativi per l’utilizzo di questo personale in base a degli obiettivi precisi, stabilendo compiti e collocazione. «La nostra idea – spiega l’assessore con delega al Personale, Guido Castelli – è quella di rafforzare la capacità di progettazione della Regione, ma anche di creare una struttura a sostegno degli Enti locali impegnati nell’attuazione del Pnrr».
La nomina
La designazione è avvenuta a Bruxelles nell’ambito del Consiglio dei ministri Ue dell’Ambiente, che ha definito dieci nomine del nuovo assetto dei rappresentanti del nostro Paese (all’Italia sono riconosciuti 24 membri, in rappresentanza delle Regioni e degli Enti locali). «È un incarico che assolverò con il massimo impegno e dedizione, rappresentando, il Comitato, un importante organismo europeo che ha voce in capitolo sugli sviluppi della legislazione comunitaria che incide direttamente sugli enti regionali e locali – il commento dell’assessore –. Le Marche rivestiranno così un ruolo permanente per contribuire a orientare gli interventi europei verso le reali esigenze territoriali del nostro Paese».
Come funziona
Istituito ufficialmente nel 1994, il Comitato europeo delle regioni è un organo consultivo che ha l’obiettivo di dare voce agli enti locali e regionali dell’Unione europea. È composto da 329 membri titolari e 329 supplenti, proposti dalle amministrazioni locali e regionali e poi nominati dal Consiglio, per un mandato rinnovabile di cinque anni. Uno dei compiti principali del Cdr è esprimere il proprio parere su qualsiasi legislazione europea abbia un impatto sulle regioni e sulle città, ossia su circa il 70% del corpo legislativo europeo. Il Comitato delle Regioni viene consultato, in particolare, su norme che coinvolgono materie come la sanità, l’istruzione, le politiche sociali, le politiche di coesione economica e sociale, i trasporti, l’energia e la lotta al cambiamento climatico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico