Comi: se Spacca va a destra, dimissioni La replica: "Il Pd in stato confusionale"

Comi: se Spacca va a destra, dimissioni La replica: "Il Pd in stato confusionale"
ANCONA - Se il governatore delle Marche Gian Mario Spacca "decidesse di andare a destra ci potrebbero essere ripercussioni nel governo regionale". Fino alla richiesta di sue...

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ANCONA - Se il governatore delle Marche Gian Mario Spacca "decidesse di andare a destra ci potrebbero essere ripercussioni nel governo regionale". Fino alla richiesta di sue dimissioni?: "Sì". Così ha risposto alle domande dei giornalisti il segretario regionale del Pd Francesco Comi, a margine della presentazione dei candidati Dem alle primarie Luca Ceriscioli e Pietro Marcolini. Spacca, ha aggiunto, "ci ha deluso: ha cinicamente costruito un soggetto politico alternativo e competitivo con il Pd al solo scopo di ricandidarsi e isolarci". Tuttavia, se il governatore e il presidente dell'Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, che con lui ha dato vita a Marche 2020, "decidessero di rientrare nel Pd, rispettando le regole democratiche del partito, troverebbero le porte spalancate. In caso contrario - ha concluso Comi - non potremmo essere comprensivi: si aprirebbe una grossa contraddizione con l'elettorato marchigiano".


La risposta di Spacca non si è fatta attendere: "Quattro no perentori, sistematici e inequivocabili sono stati pronunciati da Comi e deliberati dal Pd, che ha formalmente rifiutato qualsiasi confronto con Marche 2020 per continuare l'esperienza di coalizione del centrosinistra. Ora si pretende addirittura di impedire il dialogo con quelle forze politiche con cui il Pd e il premier Renzi governano l'Italia a livello nazionale. Mi sembra un pensiero contorto espressione di uno stato di grande confusione". Così il governatore Gian Mario Spacca risponde al segretario del Pd Francesco Comi. "Se sul piano del governo nazionale questo dialogo è considerato un valore fino a definire una coalizione - osserva - non vedo perchè non possa essere la stessa cosa anche a livello regionale, dove invece si arriva addirittura a pensare di chiedere le dimissioni di chi vorrebbe seguire lo stesso percorso". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico