L’assolo di Algam Eko, nell’anno del Covid ricavi per 19,9 milioni. L’azienda delle chitarre ha previsto per il 2021 un incremento del 35%. D’Astore: «Produzione no stop»

L’assolo di Algam Eko, nell’anno del Covid ricavi per 19,9 milioni. L’azienda delle chitarre ha previsto per il 2021 un incremento del 35%. D’Astore: «Produzione no stop»
RECANATI La pandemia ha cancellato i concerti dal vivo ma ha offerto più tempo libero a chi, per professione o per passione, suona uno strumento musicale. Il detto...

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RECANATI La pandemia ha cancellato i concerti dal vivo ma ha offerto più tempo libero a chi, per professione o per passione, suona uno strumento musicale. Il detto “suona che ti passa” è stato concretamente applicato dalle persone rinchiuse in casa che hanno speso soldi per comprare nuove chitarre. Ne sa qualcosa la Algam Eko che nel 2020 ha accelerato la crescita del proprio business arrivando a 19,3 milioni di euro di ricavi (con una quota export del 20%) e prevede di arrivare ad un fatturato di 26,5 quest’anno, con un incremento di oltre il 35%.

 

 
Gli investimenti
Di pari passo aumentano anche le esigenze per migliorare la gestione aziendale e negli ultimi giorni l’azienda recanatese fondata nel 1959 da Oliviero Pigini ha compiuto un importante investimento per rafforzare la sua digitalizzazione. «Abbiamo impresso una spinta al percorso digitale intrapreso due anni fa, concentrandoci su quattro aspetti: condivisione, automatizzazione e sincronizzazione dei dati (stop ai fogli di calcolo manuali) e software che ci permettessero di avere costantemente sotto controllo la liquidità, la gestione finanziaria e il budget» ha precisato Francesco D’Astore, direttore finanziario e operativo di Algam Eko, nonché membro del cda della stessa società francese.


I programmi
L’azienda si è rivolta al partner storico Piteco, specializzato in software finanziari. «Offrire un dato validato, sincronizzato, privo dei margini di errori umani è un’esigenza comune a molte aziende, grandi e piccole, così come quella di far interagire la gestione operativa dell’impresa con quella finanziaria e la contabilità» ha detto Daniele Battaglia di Piteco, che ha sottolineato come i programmi implementati a Recanati siano continuamente aggiornabili. Un investimento consistente che dimostra la voglia di crescere di Algam Eko, che dà lavoro a 50 dipendenti diretti e a circa 30 collaboratori esterni. Passata nel marzo 2020 nelle mani del colosso francese Algam, la newco Algam Eko, guidata dal Ceo Stelvio Lorenzetti, è oggi proprietaria dei marchi Eko Guitars e Quik Lok ed è attiva nel settore degli strumenti musicali e pro audio. La vendita di chitarre genera la parte più consistente del business. Tra i modelli best seller ci sono la Ranger Futura e la Infinito. Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Massimo Varini, Biagio Antonacci, Fabrizio Moro, Dodi Battaglia e Jovanotti sono alcuni dei più importanti esponenti del panorama musicale italiano che utilizzano chitarre a marchio Eko. «Siamo soddisfatti di come è andato il 2020, ma eravamo sostanzialmente pronti per affrontarlo. E abbiamo visto con piacere come il marchio di casa sia stato particolarmente apprezzato» afferma D’Astore. Che aggiunge: «In questo ultimo anno abbiamo anche aumentato l’organico. Anche se il 2021 sta andando molto bene, restiamo con i piedi per terra. Gli ostacoli non mancano, a partire dalle attuali difficoltà di approvvigionamento che si innestano in un contesto molto dinamico».


Gli ordinativi


Algam Eko produce anche chitarre made in Italy realizzate da abili artigiani in base alle richieste dei clienti musicisti. «Abbiamo già raccolto ordini sufficienti per poter svolgere la produzione a pieno ritmo fino alla prima metà del 2022», conferma D’Astore che sottolinea come trovare forza lavoro con le competenze necessarie per essere inserita nel reparto produzione chitarre non sia affatto semplice. «La Algam Eko fra 3 anni? In tutti i settori vincerà chi saprà interpretare correttamente e prima dei competitor i cambiamenti che ci saranno. Il nostro Ceo Lorenzetti è un visionario in questo». Il futuro è dunque assicurato.

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Corriere Adriatico