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FABRIANO - Una missiva al presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal Comitato Gola della Rossa, firmata dall’ingegner Euthimios Kotroniàs, sul raddoppio della ferrovia Ancona-Roma, nel tratto Genga-Serra San Quirico. «Ridurre la devastazione dell’entroterra» l’appello dei residenti. L’iniziativa a poche ore dalla presentazione dell’esito del dibattito pubblico con cittadini, enti e comitati che hanno chiesto varianti all’opera per tutelare l’ambiente. Proprio a ridosso della Giornata mondiale dell’ambiente, la lettera al Capo dello Stato.
Il tratto
In primo piano il lotto 2, tra Genga e Serra San Quirico. Tutto è iniziato il 12 gennaio quando è stato inviato alle parti interessate il progetto di fattibilità tecnica ed economica composto da più di 500 elaborati in 30 volumi emessi negli ultimi 5 anni da Italferr, società di ingegneria di Rete Ferroviaria Italiana.
«In corrispondenza del Parco naturale Gola della Rossa e di Frasassi, il progetto prevede una serie di interventi infrastrutturali di gallerie, viadotti e nuove vie - sostiene il Comitato - che sostanzialmente stravolgono, deturpano e distruggono un’oasi con particolare fauna e flora, nonostante raccomandazioni di studi e relazioni di organi competenti interni ed esterni alle Ferrovie». In un altro passaggio, in riferimento alla vallata di Genga, è stato fatto presente al presidente Mattarella che «verrà totalmente distrutta e attraversata da un mostro ecologico appoggiato su pilastri che sprofondano in valle, spogliando la verginità del paesaggio e sfrattando irreversibilmente la presenza faunistica con violenza». Poi la conclusione: «Richiediamo fermamente a Lei come Capo dello Stato, garante della Costituzione, attento e vigile per la protezione del nostro pianeta, di pretendere che l’ente esecutore riveda il tracciato del progetto secondo una variante che non comprometta così pesantemente la vivibilità dei Comuni coinvolti, il paesaggio e la bellezza naturalistica».
I motivi
Spiega il presidente del Comitato, Kotroniàs: «Al presidente Mattarella la nostra preghiera di intervenire affinché la realizzazione del raddoppio ferroviario venga modificata secondo un tracciato che possa evitare la devastazione delle nostre aree». Oggi alle 17 intanto, si terrà online l’incontro di presentazione della relazione conclusiva del dibattito pubblico. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico