Ferrovia, Genga si appella a Mattarella per il raddoppio della Orte-Falconara: «Ci aiuti a ridurre la devastazione dell’entroterra»

I lavori sulla tratta Orte-Falconara
I lavori sulla tratta Orte-Falconara
di Marco Antonini
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Mercoledì 8 Giugno 2022, 10:09

FABRIANO - Una missiva al presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal Comitato Gola della Rossa, firmata dall’ingegner Euthimios Kotroniàs, sul raddoppio della ferrovia Ancona-Roma, nel tratto Genga-Serra San Quirico. «Ridurre la devastazione dell’entroterra» l’appello dei residenti. L’iniziativa a poche ore dalla presentazione dell’esito del dibattito pubblico con cittadini, enti e comitati che hanno chiesto varianti all’opera per tutelare l’ambiente. Proprio a ridosso della Giornata mondiale dell’ambiente, la lettera al Capo dello Stato.

 
Il tratto
In primo piano il lotto 2, tra Genga e Serra San Quirico.

Tutto è iniziato il 12 gennaio quando è stato inviato alle parti interessate il progetto di fattibilità tecnica ed economica composto da più di 500 elaborati in 30 volumi emessi negli ultimi 5 anni da Italferr, società di ingegneria di Rete Ferroviaria Italiana. Il progetto in questione fa parte di un programma pluriennale di investimento articolato su 3 lotti dal valore di circa 1 miliardo e con previsione di completamento a fine 2035. La progettazione esecutiva, la realizzazione e messa in servizio del lotto 2, quello di cui è terminato da poco il dibattito pubblico, è prevista a partire da febbraio 2023 e completamento a dicembre 2026. «L’opera che si prefigge la modernizzazione e il contributo nello sviluppo turistico ed economico delle aree che attraversa, si basa su delle previsioni finanziarie, economiche, sociali e demografiche di grande respiro fino all’anno 2050, senza alcuna valutazione dei rischi connessi, approccio che ad oggi nella best practice del forecasting professionale, risulta alquanto controverso» si legge nella lettera. 


«In corrispondenza del Parco naturale Gola della Rossa e di Frasassi, il progetto prevede una serie di interventi infrastrutturali di gallerie, viadotti e nuove vie - sostiene il Comitato - che sostanzialmente stravolgono, deturpano e distruggono un’oasi con particolare fauna e flora, nonostante raccomandazioni di studi e relazioni di organi competenti interni ed esterni alle Ferrovie». In un altro passaggio, in riferimento alla vallata di Genga, è stato fatto presente al presidente Mattarella che «verrà totalmente distrutta e attraversata da un mostro ecologico appoggiato su pilastri che sprofondano in valle, spogliando la verginità del paesaggio e sfrattando irreversibilmente la presenza faunistica con violenza». Poi la conclusione: «Richiediamo fermamente a Lei come Capo dello Stato, garante della Costituzione, attento e vigile per la protezione del nostro pianeta, di pretendere che l’ente esecutore riveda il tracciato del progetto secondo una variante che non comprometta così pesantemente la vivibilità dei Comuni coinvolti, il paesaggio e la bellezza naturalistica». 
I motivi
Spiega il presidente del Comitato, Kotroniàs: «Al presidente Mattarella la nostra preghiera di intervenire affinché la realizzazione del raddoppio ferroviario venga modificata secondo un tracciato che possa evitare la devastazione delle nostre aree». Oggi alle 17 intanto, si terrà online l’incontro di presentazione della relazione conclusiva del dibattito pubblico.

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