Presidenza Inps, Gregori declina: «Problemi di salute, non potrei»

Il rettore di Univpm tra i preferiti del Governo per la guida dell’Istituto della previdenza

Presidenza Inps, Gregori declina: «Problemi di salute, non potrei»
ANCONA Le Marche avrebbero potuto piazzare un altro atout. Il quinto, nelle stanze dei bottoni sulla scena nazionale. Giorgia Meloni avrebbe puntato l’attenzione su Gian...

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ANCONA Le Marche avrebbero potuto piazzare un altro atout. Il quinto, nelle stanze dei bottoni sulla scena nazionale. Giorgia Meloni avrebbe puntato l’attenzione su Gian Luca Gregori per chiudere la partita, spinosa, dell’Inps, commissariato da metà giugno. Dopo aver estromesso Pasquale Tridico, il prof 5 Stelle anti-austerity, super consulente di Luigi Di Maio sul reddito di cittadinanza, la premier aveva affidato i poteri, in deroga, a Micaela Gelera, prima donna a guidare l’ente previdenziale più grande d’Europa. 


Il blitz 


La nuova manovra politica che avrebbe dovuto superare quella condizione legata a un tempo determinato non centra l’obiettivo. Il rettore dell’Università Politecnica lusingato, declina: è atteso da una convalescenza dopo un intervento chirurgico. «Sono onorato del fatto che avrebbero pensato a me, ma per problemi di salute per tre, quattro mesi sarò fuori gioco». L’amara sintesi, la sua: «Quindi sarebbe impensabile svolgere un incarico così delicato, come dirigere il primo istituto di welfare europeo. Un ruolo, questo, che imporrebbe uno stato fisico di cui in questo momento non godo».


La volontà


Il cattedratico di marketing, alla guida dell’ateneo dorico, avrebbe comunque dovuto fare i conti con una sua netta volontà: voler portare a termine il mandato. Un traguardo che, a scadenza naturale, è fissato a novembre 2024. I contorni erano già definiti, fin nei particolari. Nei piani della presidente del Consiglio, un direttore generale di sua fiducia avrebbe dovuto affiancare l’economista marchigiano, classe 1961: Valeria Vittimberga, una dirigente interna con un passato nel Fronte della Gioventù. Il doppio sigillo: competenza e appartenenza politica. Un nulla di fatto. Il quinto atout sul quale avrebbero potuto puntare le Marche può, o deve, attendere. Sullo scacchiere degli alti incarichi istituzionali continueranno a muoversi la sambenedettese Lucia Albano sottosegretaria al Mef, il ministero Economia e Finanza; l’ascolano Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione; il dorico Federico Cornelli, il bocconiano componente della Consob, la Commissione nazionale per le società e la Borsa; ancora Gregori, che è già nel cda di Terna, la società italiana operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica. Nel Consiglio dei ministri di oggi il rettore avrebbe potuto bissare. «Onorato».
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Corriere Adriatico