ANCONA Le Marche avrebbero potuto piazzare un altro atout. Il quinto, nelle stanze dei bottoni sulla scena nazionale. Giorgia Meloni avrebbe puntato l’attenzione su Gian...
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Il blitz
La nuova manovra politica che avrebbe dovuto superare quella condizione legata a un tempo determinato non centra l’obiettivo.
La volontà
Il cattedratico di marketing, alla guida dell’ateneo dorico, avrebbe comunque dovuto fare i conti con una sua netta volontà: voler portare a termine il mandato. Un traguardo che, a scadenza naturale, è fissato a novembre 2024. I contorni erano già definiti, fin nei particolari. Nei piani della presidente del Consiglio, un direttore generale di sua fiducia avrebbe dovuto affiancare l’economista marchigiano, classe 1961: Valeria Vittimberga, una dirigente interna con un passato nel Fronte della Gioventù. Il doppio sigillo: competenza e appartenenza politica. Un nulla di fatto. Il quinto atout sul quale avrebbero potuto puntare le Marche può, o deve, attendere. Sullo scacchiere degli alti incarichi istituzionali continueranno a muoversi la sambenedettese Lucia Albano sottosegretaria al Mef, il ministero Economia e Finanza; l’ascolano Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione; il dorico Federico Cornelli, il bocconiano componente della Consob, la Commissione nazionale per le società e la Borsa; ancora Gregori, che è già nel cda di Terna, la società italiana operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica. Nel Consiglio dei ministri di oggi il rettore avrebbe potuto bissare. «Onorato».
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Corriere Adriatico