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ANCONA La fiammata nei prezzi di gas e luce aveva spinto molti hotel a tenere chiusi i battenti nell’inverno del 2022. Il mix di rincari e scarso appeal delle Marche al di fuori del perimetro della stagione estiva aveva reso più conveniente abbassare le saracinesche fino al ritorno delle temperature più miti. Quest’anno, invece, la musica è cambiata. L’attenuarsi dell’impennata inflattiva ha ridato ossigeno alle strutture ricettive, che stanno già raccogliendo i primi frutti. Per il periodo delle festività le prenotazioni sono aumentate di oltre il 20% rispetto allo stesso periodo del 2022 negli hotel che hanno deciso di restare aperti.
Le percentuali
Una scelta che li ha premiati, anche perché «rispetto allo scorso anno la situazione è molto meno problematica dal punto di vista dei costi e notiamo molto più movimento - conferma Luca Giustozzi, presidente di Federalberghi Marche -.
Un’analisi condivisa dal presidente di Confesercenti Marche Sandro Assenti, che osserva come «i turisti stranieri siano aumentati la scorsa estate, ma in inverno non siamo ancora riusciti ad intercettare questo segmento, che resta ancora quasi del tutto assente». Guardando al quadro generale, invece, anche Assenti nota il maggior fermento che si respira quest’anno rispetto al deludente inverno 2022: «Nessuno rinuncia al Capodanno e intorno a quella data si riempono sia le strutture ricettive che locali e ristoranti - l’analisi del presidente di Confesercenti - ma ormai stiamo andando sempre più verso quello che chiamo “weekendismo”: non si fanno più vacanze di una o più settimane, ma è tutto concentrato in uno o due giorni, a cavallo del fine settimana». Un trend che si registra con sempre maggior frequenza anche in estate.
Le attività
Ma nei bed & breakfast stanno lavorando ad una strategia per invertirlo. «Facciamo dialogare il mare con la montagna per destagionalizzare il turismo - illustra l’idea Lorenzo Chiucconi, presidente Asso b&b Marche e titolare del bed&wine Angeli di Varano, sul Conero - e insieme a guide specializzate organizziamo delle attività quali trekking e giri in bici sul Conero. E puntiamo molto anche su eventi enogastronomici con i prodotti del nostro territorio. Così riusciamo ad allungare la permanenza dei nostri ospiti. Una sinergia che sta già dando i suoi frutti, fortunatamente. Per Capodanno, ad esempio, nella mia struttura arrivano due coppie friulane che si fermeranno quattro giorni proprio per godersi mare e montagna». Un binomio vincente. Ma la vera destagionalizzazione, per le Marche, resta ancora un miraggio.
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Corriere Adriatico