ANCONA Da domani ogni giorno sarà buono per tracciare la rotta del Pd verso le Regionali. E se da qui al 6 gennaio il confronto sarà ovattato dalle festività...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il primo particolarmente corteggiato da una frangia del Pd che in questi giorni dialoga a stretto giro di posta con il Movimento 5 Stelle e Art.1 (con il presidente del consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo chiamato a tenere le redini della situazione). Ma lungo il percorso verso le Regionali è l’ipotesi della candidatura della prima cittadina di Ancona ad acquisire - giorno dopo giorno, incontro dopo incontro - una consistenza sempre più maggiore e decisamente molto concreta. Lei al momento continua a nicchiare, glissa sulle domande, non lascia trapelare nulla di particolarmente fraintendibile. Tuttavia molte strade tra fronde interne al Pd, alleati e coalizione agitata porterebbero verso il sindaco Mancinelli, che negli ultimi tempi ha acquistato punti come amministratore e forza sotto il profilo politico. Riassumendo: più Mancinelli e Longhi che non il Ceriscioli confermato dalla liturgia ufficiale delle riunioni.
La domanda chiave è: come e chi sposterà l’ago della bilancia? Sarà Roma a decidere per le Marche dopo lo spoglio elettorale in Emilia Romagna? Questione di giorni, appunto. Il segretario regionale Gostoli cerca di contenere il più possibile il pressing interno ed esterno al Pd, ma tra i corridoi della politica si parla già di un primo contatto con i pentastellati. Blindatissimi invece, sulla parte che riguarda il sindaco Mancinelli. Si va con i piedi di piombo e questo fa intuire il peso specifico di una sua possibile discesa in campo. Sempre che si sgomberi la strada da un’ipotetica sfida con Ceriscioli attraverso le primarie.
Se l’attuale governatore ora non esclude un confronto diretto nel centrosinistra (il tempo c’è: cinque anni fa le primarie Ceriscioli-Marcolini si svolsero a marzo), la Mancinelli fin da subito ha messo un unico paletto rispetto a un suo ipotetico impegno: «Mai le primarie con Ceriscioli». Una bella gatta da pelare, insomma, con il vento dei sondaggi a sfavore che spinge a cercare soluzioni gradite all’elettorato marchigiano e per non cedere il passo al centrodestra. Che invece è gasatissimo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico