Tra Moncaro e Moderna trattative anti-crisi: presto un confronto per l'emergenza dei pagamenti arretrati

Tra Moncaro e Moderna trattative anti-crisi: presto un confronto per risolvere il problema dei pagamenti arretrati
MONTECAROTTO Il terremoto in casa Moncaro fa sentire i suoi scossoni anche i casa Moderna, braccio operativo della cooperativa vitivinicola. Se è vero che la nuova...

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MONTECAROTTO Il terremoto in casa Moncaro fa sentire i suoi scossoni anche i casa Moderna, braccio operativo della cooperativa vitivinicola. Se è vero che la nuova presidente del consiglio di amministrazione di Moncaro Donatella Manetti, venerdì in conferenza stampa, ha assicurato una più puntuale liquidazione dei soci, mostrandosi non preoccupata per i debiti, ben controbilanciati, a suo dire, dal fatturato. Il deficit da 19,5 milioni di euro con le banche e gli stipendi arretrati preoccupano, e non poco, i 60 dipendenti Moncaro e i 45 di Moderna, che al nostro giornale hanno raccontato di non ricevere compensi dalla scorsa estate. «Alcuni non ricevono lo stipendio da settembre scorso, altri come me da luglio – aveva spiegato Sonia Rossi, lavoratrice Moderna, e socia Moncaro – molti di noi hanno lasciato i campi perché non riuscivano più a pagare il carburante per raggiungere le vigne».

 


Soldi necessari

«Io ho bisogno di quei soldi per pagare le cure di mia figlia – ha continuato Olga Truhanova, altra operaia Moderna - siamo molto preoccupati, la nuova direzione non ci riconosce parte della Moncaro e viste le difficoltà a pagare gli stipendi sarà più facile per loro farci fuori. Non vogliamo abbandonare le vigne, lavoriamo qui da anni e cercheremo di resistere fino all’ultimo, ma credo che Moncaro voglia rompere con la Moderna, d’altronde, ci hanno già fatto sapere che chiameranno ditte esterne». Eppure, la Manetti smentisce: «Non abbiamo mai espresso o ipotizzato l’idea di utilizzare dei terzisti esterni per le lavorazioni dei vigneti. Il nostro interesse è quello di tutelare la viticoltura marchigiana in tutti i suoi aspetti. Per questo, la settimana prossima terremo un incontro con gli operai Moderna per illustrare loro la situazione. Collaborare? Si può, ma solo attraverso il confronto e il dialogo si arriverà ad un accordo concreto. Moncaro e Moderna sono due realtà distinte e io non posso decidere per l’altra parte né gestire le loro questioni interne. I bilanci sono pubblici ed è facile intuire chi deve qualcosa all’altro. Sulla questione stipendi, chiedano al loro presidente». Su questo, però non si sbilancia il presidente della cooperativa Moderna Rossano Landi che sostenuto dal suo avvocato Alberto Bomprezzi, ha annunciato «una fase di trattativa per comporre un potenziale conflitto giuridico sulla questione, c’è un’ipotesi di apertura di un tavolo di confronto con i sindacati che rappresentano i lavoratori e soprattutto con Moncaro». Sul problema occupazione invece: «Il contratto affittuario dei terreni scadrà nel 2026, solo allora le due parti potranno deciderne l’interruzione». Per Landi nessun rischio neanche per la vendemmia: «Siamo in fase di potatura, Settembre è lontano».

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Corriere Adriatico