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ANCONA - C’era una volta il Movimento 5 stelle, che nel 2018 era riuscito ad eleggere in Parlamento ben 14 rappresentanti marchigiani: nove deputati e cinque senatori. Tra una defezione e l’altra, alla fine di questa legislatura sono rimasti in nove, e nella prossima saranno decisamente meno. Una parabola in caduta libera, quella dei grillini, che pagheranno il taglio dei parlamentari - da loro fortemente voluto - ed i consensi ridotti al lumicino.
E pensare che meno di cinque anni fa alle Politiche fecero il botto nelle Marche, risultando di gran lunga il primo partito ed incassando più del 35% dei voti. Il declino delle stelle cadenti è iniziato tuttavia già da tempo e lo si è toccato con mano nelle elezioni Regionali del 2020, quando non sono riusciti a far entrare a Palazzo Leopardi neanche il candidato governatore Gian Mario Mercorelli. Con il 7,1% delle preferenze andate alla lista pentastellata, risultarono elette Marta Ruggeri e Simona Lupini. E la seconda è già passata al Gruppo misto in Consiglio regionale.
Le chance sono poche
Una premessa d’obbligo per far capire in quali condizioni i parlamentari uscenti del Movimento tenteranno il bis alla Camera o al Senato.
Difficile poi che non si ricandidi il senatore e coordinatore del Movimento nelle Marche Giorgio Fede, per quanto a domanda diretta, prenda tempo: «Tutti dovremo metterci a disposizione, consapevoli che non ci saranno spazi per essere tutti rieletti». Ancora in forse (ma è più un sì che un no), le ricandidature della deputata Mirella Emiliozzi - che si limita ad un «è ancora presto» - e Roberto Cataldi: «Davvero non so - il commento laconico - ne riparliamo tra qualche giorno».
Ne fa un discorso più legato alla vita personale il deputato uscente Roberto Rossini: «In questi giorni -fa sapere - parleremo tra di noi, ci riuniremo con gli attivisti, ascolteremo il presidente Conte e faremo le nostre valutazioni. Io, per esempio, ho due bimbi piccoli a cui vorrei stare vicino. Userà questi giorni per fare le mie riflessioni». Anche la discesa in campo del già senatore Mauro Coltorti è in bilico ed il diretto interessato mette le mani avanti: «Vediamo se ci sono candidati autorevoli e preparati. Io ho 67 anni e per fare bene questo lavoro sono necessarie tante energie. Non che non le abbia, ma...». La conclusione che lascia comunque una porta aperta.
C’è chi dice no
È invece un no secco quello della consigliera regionale Ruggeri, anche perché «sono l’unica 5 stelle in Regione e sento la responsabilità di portare avanti un lavoro di qualità nell’istituzione in cui sono stata da poco eletta». Giusto per dissipare ogni dubbio Per il Movimento, ormai isolato a livello di alleanze ed in grave deficit di consensi, la strada per la Capitale si fa decisamente in salita.
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Corriere Adriatico