Da Accoto a Romagnoli, ecco i 5 Stelle che ci riprovano: ma è forte la paura di scomparire

La pattuglia marchigiana (ormai dimezzata) dei grillini marchigiani alla Camera
La pattuglia marchigiana (ormai dimezzata) dei grillini marchigiani alla Camera
3 Minuti di Lettura
Domenica 24 Luglio 2022, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 06:07

ANCONA  - C’era una volta il Movimento 5 stelle, che nel 2018 era riuscito ad eleggere in Parlamento ben 14 rappresentanti marchigiani: nove deputati e cinque senatori. Tra una defezione e l’altra, alla fine di questa legislatura sono rimasti in nove, e nella prossima saranno decisamente meno. Una parabola in caduta libera, quella dei grillini, che pagheranno il taglio dei parlamentari - da loro fortemente voluto - ed i consensi ridotti al lumicino.

E pensare che meno di cinque anni fa alle Politiche fecero il botto nelle Marche, risultando di gran lunga il primo partito ed incassando più del 35% dei voti. Il declino delle stelle cadenti è iniziato tuttavia già da tempo e lo si è toccato con mano nelle elezioni Regionali del 2020, quando non sono riusciti a far entrare a Palazzo Leopardi neanche il candidato governatore Gian Mario Mercorelli. Con il 7,1% delle preferenze andate alla lista pentastellata, risultarono elette Marta Ruggeri e Simona Lupini. E la seconda è già passata al Gruppo misto in Consiglio regionale. 


Le chance sono poche
Una premessa d’obbligo per far capire in quali condizioni i parlamentari uscenti del Movimento tenteranno il bis alla Camera o al Senato. La senatrice Donatella Agostinelli, al secondo mandato, è già con un piede fuori dalla porta, stando al diktat di Beppe Grillo in questo senso. Ma gli altri reduci a 5 stelle potrebbero riprovarci alle elezioni del 25 settembre, sebbene le chance di tornare a sedere sugli scranni parlamentari siano ridotte al lumicino. I senatori Sergio Romagnoli e Rossella Accoto sarebbero già in rampa di lancio per la candidatura, così come Maurizio Cattoi, che sottolinea come «l’esito quasi traumatico della legislatura indichi l’esistenza di spazi importanti per un impegno politico. Il mio continuerà, perché le mie battaglie non sono giunte in porto.

Sulle modalità, c’è un complesso di elementi da valutare. Vediamo», conclude sibillino, ma con una prospettiva che pare tendere verso Roma.

Difficile poi che non si ricandidi il senatore e coordinatore del Movimento nelle Marche Giorgio Fede, per quanto a domanda diretta, prenda tempo: «Tutti dovremo metterci a disposizione, consapevoli che non ci saranno spazi per essere tutti rieletti». Ancora in forse (ma è più un sì che un no), le ricandidature della deputata Mirella Emiliozzi - che si limita ad un «è ancora presto» - e Roberto Cataldi: «Davvero non so - il commento laconico - ne riparliamo tra qualche giorno».

Ne fa un discorso più legato alla vita personale il deputato uscente Roberto Rossini: «In questi giorni -fa sapere - parleremo tra di noi, ci riuniremo con gli attivisti, ascolteremo il presidente Conte e faremo le nostre valutazioni. Io, per esempio, ho due bimbi piccoli a cui vorrei stare vicino. Userà questi giorni per fare le mie riflessioni». Anche la discesa in campo del già senatore Mauro Coltorti è in bilico ed il diretto interessato mette le mani avanti: «Vediamo se ci sono candidati autorevoli e preparati. Io ho 67 anni e per fare bene questo lavoro sono necessarie tante energie. Non che non le abbia, ma...». La conclusione che lascia comunque una porta aperta. 


C’è chi dice no
È invece un no secco quello della consigliera regionale Ruggeri, anche perché «sono l’unica 5 stelle in Regione e sento la responsabilità di portare avanti un lavoro di qualità nell’istituzione in cui sono stata da poco eletta». Giusto per dissipare ogni dubbio Per il Movimento, ormai isolato a livello di alleanze ed in grave deficit di consensi, la strada per la Capitale si fa decisamente in salita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA