Treni e bus verso l'aeroporto Sanzio: la Regione potenzia i collegamenti per decollare. E arrivano nuovi fondi

Treni e bus verso l'aeroporto Sanzio: la Regione potenzia i collegamenti per decollare
ANCONA  - Parola chiave: intermodalità. Il piano è quello di rendere l’aeroporto regionale più raggiungibile, sia su ferro che su gomma, da tutte...

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ANCONA  - Parola chiave: intermodalità. Il piano è quello di rendere l’aeroporto regionale più raggiungibile, sia su ferro che su gomma, da tutte le province. Un obiettivo che si raggiunge con un’implementazione di corse ed orari a servizio degli arrivi e delle partenze dallo scalo. Tema caldo di cui si è parlato ieri in un incontro a Palazzo Raffaello tra l’assessore al Trasporto pubblico locale Guido Castelli, l’amministratore delegato della società gestore del Sanzio, Carmine Bassetti, e l’ad di Conerobus (azienda di trasporti di Ancona) Muzio Papaveri.

 


Una misura ancora più necessaria adesso che, grazie all’emendamento approvato con la Legge di bilancio, lo scalo di Ancona, insieme a quello di Trieste, si vedrà garantito l’accesso alle risorse per la continuità territoriale. Una spesa di 6 milioni di euro totali per l’anno 2022 a compensazione degli oneri di servizio pubblico sui servizi aerei di linea da e per gli aeroporti dei due capoluoghi, e un co-finanziamento pari a 3 milioni e 177mila euro dalla Regione Marche e 3 milioni dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Match point che apre le porte alla possibilità di agganciare le tanto agognate rotte per Milano, Roma e Napoli, voli interni e molto cari agli imprenditori, che potrebbero anche risentire meno del devastante effetto Covid, avendo vocazione forse più business che turistica. 


Una partita fondamentale, quella che permetterebbe di raggiungere i principali hub del mercato domestico e, al Sanzio, sperano di portarla a casa per giugno. Ma ha poco senso aumentare le tratte, se buona parte dei marchigiani non riesce a raggiungere agevolmente lo scalo. Di qui, il progetto di implementazione del tpl a servizio dell’operatività dell’aeroporto. Le aziende di trasporto su gomma di Pesaro e di Ancona si sarebbero già dette favorevoli a garantire questa attività aggiuntiva, ed ora verranno avviate anche le interlocuzioni con quelle delle province del sud, così da creare una rete regionale a supporto del Sanzio. 


A livello infrastrutturale, si tratterà di realizzare parcheggi scambiatori e rafforzare alcune stazioni ferroviarie – come il restyling di quella di Montemarciano, che può servire in maniera funzionale lo scalo – ma per lo più lo sforzo riguarderà l’aumento del numero di corse di treni e bus, in concomitanza con le partenze e gli arrivi dal Sanzio. «Si tratta di fare un aggiornamento degli orari e delle corse del tpl, finalizzata a supportare la funzione del nostro aeroporto – spiega Castelli –. Attualmente sono poche le corse su ferro che consentono di raggiungere la stazione dell’aeroporto. Va intensificata questa connessione, che si presta anche al servizio dell’ospedale regionale di Torrette. Quanto al segmento gomma, le aziende di trasporto devono sviluppare, in una logica razionale ed organica, un numero di corse adeguato, che consenta di raccogliere in maniera rafforzata, le persone che intendono arrivare in aeroporto. In poche parole, dobbiamo mettere a sistema il tpl con le vocazioni del Sanzio». 


Il prossimo incontro per confrontarsi sul tema, coinvolgendo le aziende di trasporto di tutto il territorio regionale, è stato fissato per venerdì. «È una misura che si lega al progetto della continuità territoriale – prosegue il titolare della delega al Tpl –, ovvero quei fondi europei che si aggiungono a quelli regionali e che sono finalizzati a consentire l’attivazione di voli verso Milano, Roma e Napoli. Questo richiederà un’organizzazione del tpl che sia in grado di servirli. Intendiamo sviluppare un piano che si concentra sull’intermodalità: se da Ascoli o Pesaro devo arrivare a Falconara, è ottimale che possa prendere il bus o il treno per raggiungere lo scalo, con corse a servizio di partenze ed arrivi».

 

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Corriere Adriatico