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ANCONA - La sfida del Pnrr per il rilancio delle città, gli strumenti in capo alle amministrazioni comunali per l’assistenza ai profughi della guerra in Ucraina e soprattutto il ruolo del sindaco all’interno della comunità. Sono stati questi i principali argomenti trattati ieri mattina durante l’annuale assemblea regionale dell’Anci Marche che si è svolta all’interno dell’Aula magna dell’Università di Ingegneria ad Ancona.
A fare gli onori di casa il Rettore Univpm Gian Luca Gregori e il sindaco del capoluogo Valeria Mancinelli nelle vesti di presidente Anci Marche. L’assemblea si è fregiata anche della presenza del presidente nazionale dell’Anci, il sindaco di Bari Antonio Decaro. Mentre per la Regione Marche è intervenuto il capo di gabinetto Fabio Pistarelli, per conto del presidente Acquaroli, che ha ricordato «l’importanza di avere occasioni di confronto e riflettere sul lavoro che va fatto fianco a fianco tra Comuni e Regione Marche».
La partita più importante si gioca sul campo dei fondi derivanti dal Pnrr: 40 miliardi di euro per gli enti locali, per i Comuni, che storicamente rappresentano il soggetto attuatore che contribuisce maggiormente alla spesa pubblica per investimenti. «Nel 2019 abbiamo speso il 25% di risorse per opere pubbliche», ha precisato il presidente Anci, Antonio Decaro.
«Il tema dell’adeguamento dei prezzi per gli appalti e della possibilità di revisione dei prezzi in corso d’opera è una questione importante - ha aggiunto Mancinelli -. Spesso i lavori nei cantieri non partono perché dal momento dell’aggiudicamento i prezzi sono schizzati. Dunque bisogna introdurre meccanismi nella normativa che consentano questo adeguamento in tempo reale, non dopo sei mesi». L’altra questione che ha interessato il dibattito ha riguardato il sistema di accoglienza messo a punto dall’inizio della guerra in Ucraina. Sul tema si è espresso in maniera netta il Capo Dipartimento Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Fabrizio Curcio: «Il territorio ha dimostrato la grande capacità di saper reagire a situazioni impreviste - ha affermato Curcio - ma inevitabilmente ha messo in evidenza problematiche che esistevano già prima e acuite dall’arrivo di un gran numero di persone». Ma anche su questo aspetto «Anci ha avuto un ruolo determinante - ha continuato il capo della Protezione civile - essendo presente su tutti i tavoli e facendo parte di un sistema integrato».
Tra il pubblico in sala anche molti studenti della Facoltà di Ingegneria a cui il tavolo dei relatori, ma in particolare il presidente Anci Decaro, si è rivolto invitandoli a partecipare attivamente alla vita politica. «Fare il sindaco è un grande privilegio - ha detto il presidente Anci - potendo aprire una scuola, una palestra, assegnare una casa a chi non ce l’ha e di poter godere della fiducia dei nostri concittadini e della nostra comunità». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico