Jesi, parte il nuovo corso di Interporto: attivo di 2 milioni, 4 di investimenti

Parte il nuovo corso di Interporto: attivo di 2 milioni, 4 di investimenti
JESI Il nuovo corso può cominciare. Il consiglio di amministrazione di Interporto Marche Spa ha approvato il bilancio d’esercizio 2022 - oggi al vaglio...

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JESI Il nuovo corso può cominciare. Il consiglio di amministrazione di Interporto Marche Spa ha approvato il bilancio d’esercizio 2022 - oggi al vaglio dell’assemblea dei soci - che registra un utile di 1,94 milioni di euro, con un patrimonio netto complessivo di 12,8 milioni e una posizione finanziaria che consentirà di attivare un pacchetto di investimenti da oltre 4 milioni di euro. Risale lentamente la china la Cenerentola della logistica regionale che, un passo alla volta, sta uscendo dal baratro. 


Gli step


Complici la ricapitalizzazione della Regione- che ha iniettato nelle casse della partecipata (tramite Svem) 8 milioni di euro - e l’operazione Amazon, con i 6 milioni arrivati per la cessione dei diritti edificatori sull’area di via Coppetella in cui sorgerà il mega polo logistico della multinazionale americana (domani la posa della prima pietra dell’hub), i conti della società sono tornati in ordine, dopo essere arrivati ad un passo dal default. Nel 2020, infatti, la cassa segnava un profondo rosso da 7.686.600 euro, tanto da richiedere un piano di risanamento lacrime e sangue approvato l’anno successivo. Ma ora si guarda al futuro.

«I risultati di bilancio ci consentono di investire ulteriormente nell’intermodalità a vantaggio del territorio - spiega Massimo Stronati, presidente di Interporto Spa –. Vogliamo rappresentare il punto nevralgico del sistema logistico integrato insieme al porto e all’aeroporto, attraverso investimenti nella digitalizzazione e soprattutto nella sostenibilità ambientale».

Gli investimenti

Il cda, composto anche dalla vicepresidente Roberta Fileni e dal consigliere Gilberto Gasparoni, ha deciso di mettere in campo un sostanzioso pacchetto di investimenti (circa 4 milioni di euro) che prevede un focus sul potenziamento del core business dell’Interporto: l’attività di logistica intermodale. Di particolare rilevanza gli investimenti che la società andrà a sviluppare nell’immediato futuro grazie ai contributi erogati dal Ministero delle Infrastrutture, alla convenzione con la Regione e alle risorse aziendali disponibili, che potranno quindi consentire di avviare l’ulteriore fase di sviluppo. Il primo passo sarà quello dell’avvio dei lavori di ristrutturazione dei piazzali e della palazzina degli uffici per i quali è già stato pubblicato il bando per l’affidamento della progettazione dei lavori.

«La finalità diretta dei futuri investimenti sarà quella di rendere più competitivo e sostenibile l’utilizzo dei nodi intermodali delle Marche per il trasporto merci e passeggeri a livello nazionale e internazionale - prosegue Stronati - ma gli interventi avranno anche risvolti positivi indiretti, tra cui l’aumento della competitività del territorio regionale e delle imprese, l’aumento dell’occupazione e la riduzione del carico inquinante collegato al trasporto merci e passeggeri.


L’ambiente


 

La riduzione delle emissioni inquinanti verrà ottenuta grazie allo shift modale, nel caso delle merci, dalla strada alla ferrovia, facendo leva sul sistema integrato porto-interporto e, nel caso delle persone, dal mezzo privato al Tpl e quindi al minore utilizzo del mezzo motorizzato nell’ambito delle varie combinazioni strada/mare/ferro/aria.

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Corriere Adriatico