JESI Il nuovo corso può cominciare. Il consiglio di amministrazione di Interporto Marche Spa ha approvato il bilancio d’esercizio 2022 - oggi al vaglio dell’assemblea dei soci - che registra un utile di 1,94 milioni di euro, con un patrimonio netto complessivo di 12,8 milioni e una posizione finanziaria che consentirà di attivare un pacchetto di investimenti da oltre 4 milioni di euro. Risale lentamente la china la Cenerentola della logistica regionale che, un passo alla volta, sta uscendo dal baratro.
Gli step
Complici la ricapitalizzazione della Regione- che ha iniettato nelle casse della partecipata (tramite Svem) 8 milioni di euro - e l’operazione Amazon, con i 6 milioni arrivati per la cessione dei diritti edificatori sull’area di via Coppetella in cui sorgerà il mega polo logistico della multinazionale americana (domani la posa della prima pietra dell’hub), i conti della società sono tornati in ordine, dopo essere arrivati ad un passo dal default.
«I risultati di bilancio ci consentono di investire ulteriormente nell’intermodalità a vantaggio del territorio - spiega Massimo Stronati, presidente di Interporto Spa –. Vogliamo rappresentare il punto nevralgico del sistema logistico integrato insieme al porto e all’aeroporto, attraverso investimenti nella digitalizzazione e soprattutto nella sostenibilità ambientale».
Gli investimenti
Il cda, composto anche dalla vicepresidente Roberta Fileni e dal consigliere Gilberto Gasparoni, ha deciso di mettere in campo un sostanzioso pacchetto di investimenti (circa 4 milioni di euro) che prevede un focus sul potenziamento del core business dell’Interporto: l’attività di logistica intermodale. Di particolare rilevanza gli investimenti che la società andrà a sviluppare nell’immediato futuro grazie ai contributi erogati dal Ministero delle Infrastrutture, alla convenzione con la Regione e alle risorse aziendali disponibili, che potranno quindi consentire di avviare l’ulteriore fase di sviluppo. Il primo passo sarà quello dell’avvio dei lavori di ristrutturazione dei piazzali e della palazzina degli uffici per i quali è già stato pubblicato il bando per l’affidamento della progettazione dei lavori.
«La finalità diretta dei futuri investimenti sarà quella di rendere più competitivo e sostenibile l’utilizzo dei nodi intermodali delle Marche per il trasporto merci e passeggeri a livello nazionale e internazionale - prosegue Stronati - ma gli interventi avranno anche risvolti positivi indiretti, tra cui l’aumento della competitività del territorio regionale e delle imprese, l’aumento dell’occupazione e la riduzione del carico inquinante collegato al trasporto merci e passeggeri.
L’ambiente
La riduzione delle emissioni inquinanti verrà ottenuta grazie allo shift modale, nel caso delle merci, dalla strada alla ferrovia, facendo leva sul sistema integrato porto-interporto e, nel caso delle persone, dal mezzo privato al Tpl e quindi al minore utilizzo del mezzo motorizzato nell’ambito delle varie combinazioni strada/mare/ferro/aria.
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