Mario si prepara all’addio: «Il calvario sta per finire, finalmente posso morire». Il dottor Riccio preparerà la soluzione e il 43enne si spegnerà in 90 secondi

Mario si prepara all’addio: «Il calvario sta per finire, finalmente posso morire». Il dottor Riccio preparerà la soluzione e il 43enne si spegnerà in 90 secondi
ANCONA  - «Finalmente possono decidere quando morire. Mi sento sollevato». Mario ha risposto così ai suoi avvocati che lo informavano sul contenuto della...

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ANCONA  - «Finalmente possono decidere quando morire. Mi sento sollevato». Mario ha risposto così ai suoi avvocati che lo informavano sul contenuto della relazione prodotta dal Gruppo tecnico dell’Asur Marche- anticipata ieri dal Corriere Adriatico - e sul definitivo via libera alla richiesta di poter mettere fine alla sua vita con il suicidio medicalmente assistito.

 

Il camionista di 43 anni residente nell’Anconetano e paraplegico dal 2010, lo sa da qualche giorno ed ha già iniziato ad organizzare tutto nei minimi particolari, per salutare il mondo come ha sempre voluto. Con determinazione e senza mai vacillare. 


L’avvocato Filomena Gallo, presidente dell’Associazione Luca Coscioni e codifensore di Mario, ha raccontato che non è stata una telefonata facile: «Quando gli abbiamo comunicato l’esito della relazione ci siamo tutti commossi, ma lui ci ha fatto forza. “Sono sollevato” ha detto, “Per me è finito questo calvario”». Perchè Mario, nel frattempo, non è stato bene, ha avuto alti e bassi: sono stati proprio questi ultimi a rafforzare in lui la decisione di procedere con l’autosomministrazione per via endovenosa del Tiopentone Sodico. Novanta secondi, ed è tutto finito.


«Molte volte, quando ci scontravamo con gli ostacoli burocratici, gli abbiamo chiesto se fosse davvero sicuro, se non volesse riflettere sulla sedazione profonda palliativa - racconta l’avvocato Gallo -. Ha sempre detto no». Senza tentennare, nemmeno per un attimo: «Voglio essere lucido - ha insistito Mario - e deve finire tutto in un attimo». Così accadrà, ora che il Gruppo tecnico multidisciplinare ha definitivamente eliminato ogni ostacolo che separava il tetraplegico marchigiano dal desiderio di mettere fine alle sue sofferenze. E lo ha fatto accogliendo di fatto tutte le osservazioni prodotte all’Area vasta 2 dal dottor Mario Riccio, su incarico del collegio difensivo del 43enne. Adesso il medico di fiducia di Mario dovrà prescrivere il farmaco da utilizzare, che deve essere acquistato. Sarà con ogni probabilità il dottor Riccio (anche se l’ufficialità non è ancora stata data), l’anestesista che nel 2006 aiutò Piergiorgio Welby a morire, somministrandogli il sedativo prima del distacco del respiratore artificiale.

Ma è anche l’esperto chiamato dai legali di Mario a produrre tutti i chiarimenti ai quesiti rimasti in sospeso al Comitato Etico: chiarimenti che sono la base delle conclusioni di una relazione che farà storia e giurisprudenza in Italia. Il dottor Riccio dovrà preparare la soluzione che il 43enne marchigiano si inietterà utilizzando un dito della mano che riesce a muovere. Novanta secondi e sarà tutto finito. Quando avverrà? «Mario non ha ancora deciso - precisa l’avvocato Gallo - , ma è importante sapere che non si configura il reato di aiuto al suicidio perché la sentenza della Corte Costituzionale è stata rispettata in tutto il suo iter».

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Corriere Adriatico