I trattori verso Bruxelles: 12mila aziende agricole hanno l’esenzione Irpef. Sabato manifestazione a Senigallia

I trattori verso Bruxelles: 12mila aziende agricole hanno l’esenzione Irpef
ANCONA Si preparano a tornare a Bruxelles, tra una settimana esatta, per continuare le loro proteste contro le politiche comunitarie dell’Ue, ma intanto gli agricoltori...

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ANCONA Si preparano a tornare a Bruxelles, tra una settimana esatta, per continuare le loro proteste contro le politiche comunitarie dell’Ue, ma intanto gli agricoltori portano a casa dei risultati parziali, sia con il decreto Milleproroghe del Governo sulle esenzioni fiscali, sia con la decisione dell’Unione europea di sospendere per ora l’obbligo di tenere incolta parte dei terreni. Gli effetti sono concreti e misurabili anche nella nostra regione. Saranno oltre 12mila le realtà agricole marchigiane, tra coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, a beneficiare dell’esenzione totale dell’Irpef agricola inserita nel Milleproroghe. 

 

 

 


I dati dell’Inps


È quanto emerge da una stima Coldiretti sui dati Inps regionali rispetto all’impatto dell’introduzione della franchigia di esenzione al 100% ai fini Irpef fino a 10.000 euro della somma dei redditi dominicali e agrari relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (Iap). Per la parte eccedente i 10.000 euro, ma non superiore a 15.000 euro, l’esenzione è del 50% e questo caso riguarda altre 600 imprese marhigiane. Il provvedimento sarà garantito per due anni e, secondo la Coldiretti «è una prima risposta per rilanciare la competitività delle imprese penalizzate dall’aumento dei costi di produzione e da annate difficili per i raccolti».


Il tavolo tecnico


Una misura frutto del tavolo tecnico dei giorni scorsi a Palazzo Chigi che si aggiunge alla sospensione arrivata dall’Unione Europa dell’obbligo di tenere incolti il 4% dei terreni aziendali. Ipotesi per il momento scongiurata che avrebbe inciso, nelle Marche, sempre secondo un calcolo della Coldiretti regionale, per circa 15mila ettari. «L’obbligo di lasciare i terreni incolti mina la capacità produttiva della nostra agricoltura e favorisce paradossalmente le importazioni dall’estero di prodotti alimentari che non rispettano le stesse regole di quelli europei in materia di sicurezza alimentare, ambientali e di rispetto dei diritti dei lavoratori - denuncia Maria Letizia Gardoni, presidente Coldiretti Marche – L’obiettivo di rigenerare i terreni può essere raggiunto, ad esempio, con colture leguminose come previsto ora con la deroga ottenuta dopo la manifestazione di Bruxelles che ha visto in piazza Coldiretti insieme alle altre organizzazioni agricole europee».

E a Bruxelles torneranno gli agricoltori italiani lunedì 26 febbraio in occasione della prossima riunione del Consiglio Europeo dedicato all’agricoltura con la presentazione della nuova proposta sulla Pac. Coldiretti chiede di «cancellare definitivamente l’obbligo dei terreni incolti e altre misure come la deroga agli aiuti di Stato, la sospensione dell’accordo Mercosur, semplificazione burocratica, sospensione di tutte le sanzioni connesse alla condizionalità per quest’anno di emergenza, la moratoria sui debiti e la sospensione della direttiva packaging per valutare un nuovo studio di impatto».


Presidio a Senigallia


 

Intanto le iniziative continuano in diversi centri della regione. Sabato prossimo sarà allestito uno spazio in piazza Roma, a Senigallia, dove gli agricoltori spiegheranno i motivi della mobilitazione che sta coinvolgendo l’Italia e delle proteste in corso in tutta Europa.

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Corriere Adriatico