Tartufo bianco, stagione finita? No, la Regione Marche estende la raccolta fino al 20 gennaio 2023

Tartufo bianco, stagione finita? No, la Regione Marche estende la raccolta fino al 20 gennaio 2023
ANCONA - Ultimi giorni per la racolta del tartufo bianco? No, ci sono ancora tre settimane. La Regione Marche, ha introdotto alcune modifiche al calendario di raccolta e del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA - Ultimi giorni per la racolta del tartufo bianco? No, ci sono ancora tre settimane. La Regione Marche, ha introdotto alcune modifiche al calendario di raccolta e del tavolo permanente di filiera. Sono alcune novità introdotte nella regolamentazione della coltivazione dei tartufi dalla nuova legge regionale di settore: la 27 del 2 dicembre 2022 (recentemente pubblicata) che aggiorna e migliora la precedente normativa del 2013 (L.R. n. 5/2013). La più significativa è probabilmente quella che fissa il termine della stagione al 20 gennaio di ogni anno invece del termine tradizionale fissato al 31 dicembre.

Passa la legge sui parchi, cambia la composione dei direttivi. Il Pd esce dall’aula: «Un blitz»

“In raccordo con la Giunta e in sinergia con il presidente Acquaroli – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini – abbiamo apportato alcune modifiche sostanziali quanto mirate al precedente quadro normativo. Tra le novità introdotte, abbiamo proceduto alla modifica della costituzione del Tavolo permanente di filiera del tartufo, prevedendo la rappresentatività di tutte le categorie coinvolte. Vengono rafforzate così le capacità operative e le competenze specifiche dei Centri sperimentali di tartuficoltura delle Marche che avranno, tra l’altro, la possibilità di promuovere direttamente attività molto importanti e qualificate, come, ad esempio, la formazione e l’informazione agli addetti ai lavori. Il tutto, puntando con decisione anche a una maggiore semplificazione degli adempimenti burocratici in capo ai raccoglitori dei tartufi e, nel contempo, migliorando alcuni ambiti tecnici e sanzionatori già previsti nel precedente assetto”.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico