La sfida tra i borghi per i venti milioni del Piano nazionale. La Regione dovrà scegliere quello che sarà valorizzato

Corinaldo
ANCONA - Caccia al borgo marchigiano che verrà valorizzato con 20 milioni di euro. Verrà scelto dalla Regione che entro il primo trimestre 2022 dovrà...

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ANCONA - Caccia al borgo marchigiano che verrà valorizzato con 20 milioni di euro. Verrà scelto dalla Regione che entro il primo trimestre 2022 dovrà presentare al Ministero della Cultura il progetto di riqualificazione. È possibile candidare un borgo distrutto dal terremoto che potrebbe rinascere come albergo diffuso, oppure come Rsa per ospitare persone anziane o, ancora, che può essere rilanciato per il suo patrimonio storico, la sua vocazione turistica o una produzione storica che sia agricola o artigianale.

 

 

Le Marche hanno ampia scelta e probabilmente la Regione dovrà affrontare le pressioni di molti potenziali candidati. Al momento, affermano presidente e assessori, non c’è una rosa di candidature. Una decisione in merito avverrà dopo l’approvazione della legge sui borghi che dovrebbe avvenire entro un paio di settimane.


Lo sviluppo
A svelare le intenzioni del MiC è stato Angelantonio Orlando, dirigente del ministero, intervenuto all’edizione 2021 di Lubec (Lucca Beni Culturali), l’incontro internazionale dedicato allo sviluppo e alla conoscenza della filiera beni culturali, tecnologie, che si è svolto a Lucca. Orlando ha parlato di un Piano Nazionale Borghi che avrà una dotazione finanziaria da 1 miliardo di euro: 800 milioni per la riqualificazione dei piccoli borghi e 200 milioni per incentivi e sostegno alle imprese artigianali. Ma la filosofia che è emersa è quella di non dare risorse a pioggia ma di concentrarle. Per cui 420 milioni saranno destinati a 21 borghi pilota (20 milioni ciascuno), uno per regione e province autonome. Le linee guida saranno pubblicate a novembre, le risorse assegnate a giugno 2022. Gli altri 380 milioni andranno a 229 piccoli centri. Le Marche saranno dunque chiamate a esprimere la propria preferenza. E sarà una scelta durissima perché nelle Marche c’è solo l’imbarazzo della scelta di borghi da rilanciare e con ottime potenzialità. 


Il piano regionale
Non a caso la Regione Marche si è già mossa da tempo in questa direzione. Non meno di qualche giorno fa la commissione sviluppo economico regionale ha approvato la proposta di legge della Giunta che prevede uno stanziamento di 7,8 milioni di euro per la riqualificazione e valorizzazione dei borghi. Promotore della legge è lo stesso Governatore Francesco Acquaroli che ha toccato il tema dei borghi nel corso del suo intervento avvenuto domenica scorsa 10 ottobre a Villa Lattanzi, nel borgo di Torre di Palme, frazione di Fermo. Il concetto di fondo espresso dal Governatore è che la rivitalizzazione dei borghi deve generare economia. «Vogliamo esaltare i borghi, recuperare il patrimonio storico che va messo in rete e magari pensare ad alberghi diffusi» ha affermato Acquaroli che poi ha proseguito: «Ma non possiamo pensare di rilanciare un borgo quando non troviamo nemmeno un bar aperto o non c’è un posto dove dormire. Occorrono strutture e capacità di ricostruire un’economia in luoghi con potenzialità enormi. Noi marchigiani abbiamo la creatività del Dna ma la dobbiamo esaltare». 


Le criticità


Nel ricordare il gap infrastrutturale marchigiano, Acquaroli ha ribadito la necessità di remare tutti nella stessa direzione: «Vogliamo costruire dei ponti per rafforzare le Marche ma dobbiamo fare sinergia. Tutti». Sui borghi è intervenuto a Villa Lattanzi anche il presidente di Camera di Commercio Marche Gino Sabatini che ha lanciato la proposta di assegnare un voucher a chi apre un’attività all’interno dei borghi.

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Corriere Adriatico