Prima c'è Pitti, poi Milano: il calendario delle Marche alla settimana della moda

Prima c'è Pitti, poi Milano: le Marche alla settimana della moda (Foto di archivio)
ANCONA Finisce la pandemia, ripartono i viaggi e tornano a fiorire le manifestazioni legate alla moda. Con le aziende marchigiane pronte a catturare i compratori stranieri....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA Finisce la pandemia, ripartono i viaggi e tornano a fiorire le manifestazioni legate alla moda. Con le aziende marchigiane pronte a catturare i compratori stranieri. Sembrerà strano, ma nonostante l’aumento del costo della vita e l’incertezza del contesto economico, il lusso e il fashion made in Italy vanno a gonfie vele. Ecco allora che Pitti Immagine Uomo 103 (da martedì 10 a venerdì 13 alla Fortezza da Basso di Firenze) e la fashion week di Milano dedicata all’uomo (13-17 gennaio) acquisiscono rilevanza.

 

Le sfilate

A Milano saranno presenti Tod’s, Santoni e Lardini (che rinuncia al Pitti). Sfileranno tutti il 15 gennaio. Se Tod’s è un habitué delle passerelle milanesi, la presenza di Santoni e Lardini conferma la loro crescita. Per la prima volta l’azienda di Filottrano è presente nel programma ufficiale con un party privato a palazzo Mezzanotte. A Firenze esporranno oltre 30 brand marchigiani tra abbigliamento e calzature. Alla fiera di riferimento per l’industria della moda maschile partecipano 789 marchi, di cui il 40% arriva dall’estero. Pitti è il primo momento dell’anno per testare il mercato, vedere come reagisce all’aumento del costo della vita e scoprire quali potrebbero essere i mercati più promettenti del 2023. «Le aspettative per il Pitti sono decisamente buone» afferma Tommaso Bilancioni presente al Pitti con i marchi Fly 3 e Matéma.

Le aspettative

«Torneranno i giapponesi e i coreani e ci aspettiamo una presenza più nutrita da parte degli europei e statunitensi. Non ci saranno i cinesi. Per cui sarà un’edizione sicuramente migliore rispetto a quello di un anno fa» afferma l’imprenditore di Falconara che conferma il momento positivo della moda italiana con la propria campagna vendite per la stagione autunno-inverno 2023-2024 (quella che verrà presentata a Firenze e Milano) con numeri in crescita rispetto alla precedente, «nonostante il clima mite non abbia certo favorito le vendite» osserva Bilancioni. E sul ruolo di Pitti aggiunge: «Non esiste al mondo una fiera così importante per la moda maschile». Fly3, il marchio di maglieria di ispirazione nautica, esporrà la nuova linea “Le Naturali” che si compone di filati naturali quali il cashmere, la lana e i bland a rafforzare come il concetto di sostenibilità debba essere declinato da ogni brand. Stesso discorso per la calzatura. Le Marche presentano al Pitti un contingente molto agguerrito.

«Questa edizione sarà la prima del post Covid. Sono ottimista e credo in un buon risultato» afferma Giampietro Melchiorri, che esporrà col marchio Alexander Hotto. Anche il calzaturiere di Montegranaro parla dell’importanza di poter incontrare i clienti di persona per mostrare e far toccare i prodotti e di come il digitale abbia i suoi limiti. «Il punto interrogativo è che questo inverno non c’è stato ancora il freddo per cui le vendite nei negozi sono state fiacche. I negozianti si trovano a dover ricomprare per l’anno prossimo con i magazzini mezzi pieni» osserva Melchiorri secondo cui la vera sfida è l’elaborazione del listino prezzi, un esercizio di equilibrismo per poter salvaguardare i margini e non andare fuori prezzo col rischio di perdere vendite.

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico