ANCONA Finisce la pandemia, ripartono i viaggi e tornano a fiorire le manifestazioni legate alla moda. Con le aziende marchigiane pronte a catturare i compratori stranieri. Sembrerà strano, ma nonostante l’aumento del costo della vita e l’incertezza del contesto economico, il lusso e il fashion made in Italy vanno a gonfie vele. Ecco allora che Pitti Immagine Uomo 103 (da martedì 10 a venerdì 13 alla Fortezza da Basso di Firenze) e la fashion week di Milano dedicata all’uomo (13-17 gennaio) acquisiscono rilevanza.
Le sfilate
A Milano saranno presenti Tod’s, Santoni e Lardini (che rinuncia al Pitti).
Le aspettative
«Torneranno i giapponesi e i coreani e ci aspettiamo una presenza più nutrita da parte degli europei e statunitensi. Non ci saranno i cinesi. Per cui sarà un’edizione sicuramente migliore rispetto a quello di un anno fa» afferma l’imprenditore di Falconara che conferma il momento positivo della moda italiana con la propria campagna vendite per la stagione autunno-inverno 2023-2024 (quella che verrà presentata a Firenze e Milano) con numeri in crescita rispetto alla precedente, «nonostante il clima mite non abbia certo favorito le vendite» osserva Bilancioni. E sul ruolo di Pitti aggiunge: «Non esiste al mondo una fiera così importante per la moda maschile». Fly3, il marchio di maglieria di ispirazione nautica, esporrà la nuova linea “Le Naturali” che si compone di filati naturali quali il cashmere, la lana e i bland a rafforzare come il concetto di sostenibilità debba essere declinato da ogni brand. Stesso discorso per la calzatura. Le Marche presentano al Pitti un contingente molto agguerrito.
«Questa edizione sarà la prima del post Covid. Sono ottimista e credo in un buon risultato» afferma Giampietro Melchiorri, che esporrà col marchio Alexander Hotto. Anche il calzaturiere di Montegranaro parla dell’importanza di poter incontrare i clienti di persona per mostrare e far toccare i prodotti e di come il digitale abbia i suoi limiti. «Il punto interrogativo è che questo inverno non c’è stato ancora il freddo per cui le vendite nei negozi sono state fiacche. I negozianti si trovano a dover ricomprare per l’anno prossimo con i magazzini mezzi pieni» osserva Melchiorri secondo cui la vera sfida è l’elaborazione del listino prezzi, un esercizio di equilibrismo per poter salvaguardare i margini e non andare fuori prezzo col rischio di perdere vendite.