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ANCONA - Nato nel 2017 con una legge che sanciva la fusione dei quattro precedenti Ersu, per l’Erdis (Ente regionale per il diritto allo studio) è già tempo di una revisione. Ad annunciarla è stato l’assessore agli Enti dipendenti ed alle società partecipate, Guido Castelli, martedì in Consiglio regionale, durante l’illustrazione dell’assestamento di bilancio 2021/2023: nelle maglie dell’articolato, infatti, è stata modificata anche una parte della legge sull’Erdis, riguardante i criteri di scelta del direttore generale, ruolo ricoperto dal Angelo Brincivalli dal gennaio 2018 e fino al 31 dicembre 2022. Ma è solo la punta dell’iceberg.
I conti e i servizi
Nelle volontà della giunta ci sarebbe quella di mettere mano all’organizzazione dell’ente, esternalizzando alcuni servizi, come quelli di cucina, portineria e ausiliari.
I nodi da sciogliere
E per farlo, secondo la Regione è necessario ottimizzare i costi di gestione. Inoltre, sulle prestazioni Erdis si paga anche l’Iva, perché sono ritenute attività commerciali e non istituzionali: in Italia non è dappertutto così e, anche su questo, si valuta un intervento. Una riorganizzazione che è pronta a partire a stretto giro di posta ed il primo tassello è già stato messo martedì, con la modifica dei requisiti per diventare direttore generale o dirigente nell’ente: i requisiti di accesso saranno ordinari, equiparati a quello che accade in tutta l’amministrazione regionale. Prima dell’approvazione dell’assestamento di bilancio, per la nomina si doveva cercare, in prima battuta, una figura tra i dirigenti in servizio, a qualunque titolo, in Erdis da almeno 12 mesi; poi, toccava ai dirigenti in servizio in Regione, sempre a qualunque titolo e da almeno un anno; da ultimo, all’esterno. Ora, invece, candidati interni ed esterni sono stati equiparati, nella logica dell’interpello. A guidare l’ente è stata eletta lo scorso marzo Maura Magrini, dell’Università di Urbino, e dovrebbe essere lei a traghettarela riorganizzazione.
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Corriere Adriatico