La regione invecchia, una persona su tre è senza una famiglia. Quasi la metà degli over 75 soffre di più patologie croniche e gravi limitazioni

Gli esperti: «Ora è necessario passare ad una medicina attiva di prevenzione»

La regione invecchia, una persona su tre è senza una famiglia. Quasi la metà degli over 75 soffre di più patologie croniche e gravi limitazioni
ANCONA - Una popolazione sempre più vecchia con un conseguente aumento delle cronicità e dei bisogni assistenziali. Nelle Marche quasi 1 persona su 3 vive sola,...

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ANCONA - Una popolazione sempre più vecchia con un conseguente aumento delle cronicità e dei bisogni assistenziali. Nelle Marche quasi 1 persona su 3 vive sola, priva quindi di un caregiver in famiglia, e quasi la metà degli over 75 soffre di più patologie croniche e gravi limitazioni. Per far fronte a queste sfide, è necessario passare da una medicina riparativa a una attiva di prevenzione. Per oltre 9 cittadini su 10 la spesa pubblica per la ricerca è un investimento indispensabile.

 

Un’attività che non può prescindere da una maggiore personalizzazione dell’assistenza e delle cure e una più stretta collaborazione pubblico-privato. Input emersi in occasione della prima edizione di “The Italian Health Day” di Janssen Italia il nuovo Rapporto Censis che racconta la Sanità del futuro per come è auspicata dai cittadini. 


L’orizzonte
«La Sanità del futuro dovrà farsi trovare pronta non solo a possibili nuove emergenze, ma anche alle implacabili previsioni sociodemografiche che rispecchiano quelle regionali - si sottolinea nella ricerca - Si evolvono le forme familiari, con il decollo delle famiglie unipersonali: gli abitanti delle Marche che vivono soli sono quasi 1 su 3 (31,1%), quasi due terzi dei quali (61,2%) sono over 60. Inoltre, l’invecchiamento della popolazione porta a una moltiplicazione di patologie invalidanti e cronicità, che generano alti fabbisogni sociosanitari e di assistenza: nelle Marche, quasi la metà degli over 75 ha multicronicità e limitazioni gravi (44,2%). In quest’ottica - viene osservato dai ricercatori - si rende sempre più necessario il passaggio da una medicina riparativa a una attiva di prevenzione. Questo includerà non solo il recupero delle visite mancate durante il periodo Covid, ma anche una più alta adozione di stili di vita salutari per innalzare le persone in buona salute che, nelle Marche, sono il 70,9%». 
I cittadini hanno inoltre evidenziato «in primis il ruolo chiave dell’innovazione, decisiva per migliorare la cura, i percorsi assistenziali e le difese dalle nuove emergenze. Sono oltre 9 su 10 le persone che hanno fiducia nei ricercatori scientifici e altrettanti coloro i quali ritengono che la spesa pubblica in ambito salute rappresenti un investimento e non un costo. Tanto per la sperimentazione scientifica quanto per garantire che le cure arrivino velocemente ai pazienti risulta però essenziale la cooperazione tra Stati e imprese del farmaco (90,1%), le quali godono della fiducia di ben 2 cittadini su 3 (66,4%). Gli innovatori, incluse le imprese, non sono più percepiti come una componente esterna della Sanità, ma attori decisivi che permettono di ottimizzare l’impatto sulla salute e la qualità della vita dei pazienti». 


Le sfide


«Grati alla sanità per quel che ha fatto in emergenza, ora la si guarda proiettata verso il futuro. Personalizzazione delle cure, più alti esiti, miglior qualità della vita e sostenibilità economica, sono le variabili di una difficile equazione che, se sarà opportunamente valorizzato il ruolo degli innovatori, dai ricercatori alle imprese del farmaco tanto apprezzati dai cittadini, sarà senz’altro risolta» ha dichiarato Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis.

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Corriere Adriatico