Il salvataggio del Recovery plan, 120 milioni per Comuni e frazioni. L’elenco dei progetti finanziati. Nelle Marche sono 8, ecco quali e dove

Il ministro Enrico Giovannini
ANCONA - La riqualificazione dei centri urbani parte da 8 progetti che coinvolgono in totale 20 Comuni delle Marche - compresi quattro capoluoghi di provincia -, per un...

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ANCONA - La riqualificazione dei centri urbani parte da 8 progetti che coinvolgono in totale 20 Comuni delle Marche - compresi quattro capoluoghi di provincia -, per un importo di quasi 120 milioni di euro. Lo ha decretato giovedì il titolare del ministro delle Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, che ha assegnato i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per attuare il Programma innovativo nazionale per la Qualità dell’abitare. Una lista di 151 progetti di rigenerazione urbana e di edilizia residenziale pubblica presentati da Regioni, Comuni e Città Metropolitane lungo tutto lo Stivale, per un valore complessivo di 2,82 miliardi di euro. 

 
Il contributo
Più nel dettaglio, 2,8 miliardi arriveranno dal Pnrr e circa 20 milioni dai residui 2019 e 2020 per attuare il PinQua. Per quanto concerne le Marche, non sono rientrate nel novero delle proposte finanziate dal decreto, tra le altre, quella da 15milioni di euro del capoluogo di Regione Ancona, che prevedeva la rigenerazione delle aree cittadine del Piano e di Valle Miano, né quella di Fano, con due progetti – uno per i quartieri di San Lazzaro e Vallato, l’altro a Metaurilia con la creazione dell’Ecomuseo – dal valore totale di 26 milioni di euro. Tuttavia, i Comuni hanno avuto l’assicurazione dal ministro che, nella Finanziaria, troveranno copertura i progetti fino al 271° classificato. Hanno centrato l’obiettivo al primo colpo, invece, i tre progetti presentati dalla Regione. Si classifica al 12° posto – il miglior piazzamento per le Marche – quello da 14 milioni 976.125 euro che riguarda il territorio tra Falconara Marittima e Senigallia, ad alta tensione abitativa e attraversato dalla linea ferroviaria Adriatica e dalla SS16 , dal titolo “Connettere per rigenerare – Rivitalizzare il tessuto urbano in territori attraversati dalle infrastrutture”. 


I dettagli
Arriva invece 29esima la proposta da 15 milioni di euro “La città contemporanea oltre le mura e tra le reti: un’ipotesi per la Media Vallesina”, che coinvolge gli ambiti territoriali dei comuni di Jesi, Castelbellino, Monte Roberto e Maiolati Spontini. La 95esima posizione viene infine agganciata dal terzo progetto, da 14 milioni 924mila euro, che coinvolge gli ambiti territoriali dei comuni di Osimo, Petriano, Cagli, Sassoferrato, Montelupone, Muccia, Visso, Palmiano, Monsampaolo del Tronto: nove interventi per “riabitare” i centri storici in qualità urbana e sicurezza, con particolare attenzione alle aree interne. Tra i progetti presentati dai Comuni, a posizionarsi più in alto (89° posto) è quello di Fermo da 15 milioni di euro che si chiama “Hubitare, villaggio dell’abitare inclusivo e sostenibile” ed interessa la rigenerazione delle zone di Campiglione di Fermo e Molini Girola.


Gli incentivi


Il Comune di Pesaro ne piazza addirittura due: uno per il recupero dell’area e del complesso dell’ex ospedale psichiatrico di San Benedetto da destinare a alloggi temporanei e sociali, residenze per anziani, abitazioni private, servizi (14 milioni 975mila euro), l’altro per un’area del centro storico nei pressi del conservatorio Rossini (14 milioni 883.256 euro). C’è poi il progetto di Macerata da 14 milioni 994.436 euro, che interessa la riqualificazione di una porzione di tessuto abitato degradato, mentre quello del Comune di Ascoli Piceno (15 milioni di euro), dal titolo “Riabitare i parchi”, si propone di incentivare il ripopolamento del centro storico e delle frazioni di Venagrande, Castel Trosino, Piagge e Cavaceppo. In generale, gli interventi previsti sono finalizzati a ridurre il disagio abitativo aumentando il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, a rigenerare il tessuto socioeconomico dei centri urbani, a migliorare l’accessibilità, la funzionalità e la sicurezza di spazi e luoghi degradati, spesso localizzati nelle periferie. Il 40% dei fondi stanziati con il decreto verrà destinato a progetti da realizzare nelle Regioni del Mezzogiorno.

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Corriere Adriatico