OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - Con l’aiuto dell'intelligenza artificiale potremo esprimere meglio la nostra intelligenza naturale. Come raggiungere questo obiettivo, è stato spiegato giovedì sera alla Loggia dei Mercanti, nell’evento su “Robotica, Intelligenza Artificiale e 5G: il futuro che stiamo sperimentando”. Organizzato dal Rotary Club Ancona Conero, con il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione della Politecnica Marche, l'incontro verteva su un tema che affascina e spaventa. A rassicurare sul futuro digitale è intervenuto il professor Bruno Siciliano, docente di Robotica alla Federico II di Napoli, che per il ritardo del volo, si è collegato in streaming. Gli ha portato i saluti della città l'assessore comunale ai Servizi Sociali Manuela Caucci, dopo l'introduzione del presidente del Rotary Club, dottor Roberto Trignani.
Il rettore
Il rettore Gian Luca Gregori ha dato il benvenuto all’ospite con un video messaggio e a illustrarne il prestigioso curriculum è stato il prof Domenico Ursino, docente di Ingegneria Informatica della Politecnica delle Marche. «La rivoluzione dei robot potrà aiutarci a riaffermare la caratteristica meno artificiale del mondo: la nostra umanità»: così il prof Siciliano ha concluso la sua ampia relazione.
L’interAzione
Ma anche nei servizi, come la ristorazione: lo studioso, da partenopeo verace e tifoso del Napoli, ha realizzato un robot capace di preparare la pizza, come il miglior pizzaiolo napoletano. «Il problema resta l'autonomia, perché a fronte di una capacità percettiva e tattile sviluppata, il robot ha scarse capacità decisionali». Il professore chiarisce il ruolo esecutivo di compiti specifici da parte del robot, mentre l'AI cerca soluzioni e risposte a situazioni. Si apre così un nuovo affascinante campo della ricerca, «in quella che mi piace chiamare “tecnologia dell'InterAzione”, cioè dell'ampliamento delle interconnessioni tra l'uomo e la macchina, delle macchine tra di loro». Ed è qui che entra in gioco 5G, la quinta generazione della banda larga, che permette una comunicazione ultra-affidabile a più alta velocità di ancora più dati, consentendone una bassa latenza. «Grazie a essa il robot potrà essere controllato in tempo reale anche a grande distanza: essere collegato ad altri robot, a macchine che li integrano, a persone, a livello locale e globale».
L'interdipendenza e il dialogo con l’uomo farà dei robot “creature sociali”? Un paradosso o una rivoluzione? È stato il professor Andrea Monteriù, docente associato di Automatica alla Politecnica delle Marche, direttore scientifico del Laboratory of Artificially Intelligent Robotics, a chiarire: «L’intelligenza artificiale ha un alto potenziale cognitivo, capace di governare le azioni specifiche del robot. La possibilità di dialogare in tempo reale permetterà a macchine dalle competenze diverse, di comprendersi. E addirittura potrebbero inventare nuovi linguaggi, incomprensibili agli uomini. Un rischio calcolato: una nuova rivoluzione non deve mai fare paura, ma stimolare la ricerca».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico